Aeroporto di Palermo, Gesap potrebbe non gestire più lo scalo
La guerra di poltrone alla Gesap, società che gestisce l’aeroporto Falcone e Borsellino di Palermo, giunge a un eclatante epilogo: la revoca della concessione da parte dell’Enac, l’ente nazionale per l’aviazione civile.
L’Authority guidata da Vito Riggio ha comunicato ieri l’avvio dell’iter, dando mandato al direttore generale di procedere con la revoca degli atti concessori. Un’azione che per ora non ha effetti concreti (l’Enac fa sapere che non ci saranno conseguenze sullo scalo, almeno nell’immediato) ma che potrebbe diventare definitiva se non arriveranno le garanzie economiche richieste.
Ufficialmente, all’origine dell’atto c’è la mancata ricapitalizzazione della spa che ha come soci principali Provincia, Comune di Palermo e Camera di commercio: servono otto milioni di euro per rispettare l’equilibrio previsto dalla legge tra numero di passeggeri e capitale sociale.
In bilancio la Gesap ha 20 milioni di euro, tre dei quali sono perdite registrate nell’ultimo anno, e i milioni che le servono per mantenere in equilibrio il rapporto con i passeggeri sono 25. Secondo il Comune di Palermo, però, l’intervento a gamba tesa dell’Enac è una ripicca per la decisione dell’amministrazione Orlando e del presidente della Provincia Giovanni Avanti di rimettere mano ai vertici del consiglio di amministrazione della Gesap, nominato nel 2010 dall’allora sindaco Diego Cammarata, e soprattutto di depotenziare il ruolo del direttore generale Carmelo Scelta, vicino al presidente del Senato Renato Schifani.
Una guerra di nomine e poltrone che secondo quanto riporta il quotidiano La Repubblica vale oro, tra appalti da 160 milioni, vendita di quote societarie ai privati e gestione di un’azienda che ha nel libro paga 320 dipendenti.