Taglio ai stipendi dei deputati, l’Ars frena
“Francamente credo che la mia indennità sia appena decente per l’attività che svolgo come presidente della Regione, ma non me ne frega nulla. A me interessa avere una vita dignitosa”. Ha detto così il governatore Raffaele Lombardo ai giornalisti in merito alla polemica sulle indennità dei parlamentari e i costi della politica. Per la cronaca, il presidente della Regione guadagna circa 15 mila euro netti mensili, comprensivi dello stipendio di parlamentare dell’Ars. Per Lombardo le critiche alla “casta” “rappresentano ormai un’istigazione, sono diventate una moda”. “E’ stato deciso di scaricare tutto il fallimento sull’anello più debole, cioè il sistema politico – sostiene il governatore – che per la verità ha fatto il suo meglio per farsi aggredire in quanto ha perso di credibilità”.
Alle affermazioni di Lombardo si aggiungono le vere e proprie dichiarazioni di rivolta dei deputati regionali contro superburocrati e pensionati d’oro della Regione. Ieri, il consiglio di presidenza dell’Ars si era riunito per discutere i tagli alla politica. Presenti i capigruppo di tutti i partiti. Erano attesi i tanto discussi tagli. Alla fine il presidente Francesco Cascio ha annunciato: “ abbiamo stabilito di attendere che il parlamento nazionale prenda posizione su stipendi e vitalizi. Poi ci adegueremo”. L’assemblea siciliana che gode di maggiore autonomia rispetto ad altre regioni, grazie allo statuto speciale, rinvia invece la decisione, aspettando che a muoversi siano Camera e Senato. Lillo Speziale del Pd, inoltre ha presentato un emendamento per diminuire del 20% gli stipendi dei dipendenti della Regione che superano quelli dei deputati. “I burocrati sono più ricchi di noi” questo il senso della proposta di Speziale. Ma i tagli alle spesa pubblica travolgono le Province siciliane, già cancellate, salvo colpi di scena, con un decreto legge dal governo Monti, a partire dal 2013. La prima a saltare sarà Ragusa, dove le elezioni erano in programma per la prossima primavera. In attesa della soppressione definitiva, arriverà un commissario straordinario.