Montelepre. Donati gli organi di Angelo Candela

Angelo Candela non c’è l’ha fatta. Si è spento ieri, alle 15,15, dopo quasi 38 ore di coma irreversibile provocato da un terribile incidente automobilistico avvenuto nella notte tra sabato e domenica. I genitori del giovane pizzaiolo di Montelepre, Giuseppe Candela e Lorenza Di Piazza, dilaniati dal dolore per la tragica perdita, hanno acconsentito alla donazione degli organi. L’idea che qualcuno vivrà grazie a questo grande atto di generosità, probabilmente sostiene la famiglia in questo delicatissimo momento. L’equipe medica proveniente dall’Ismett di Palermo ha già espiantato dal corpo senza vita di Angelo Candela, il cuore, il fegato, i reni e il pancreas. L’intervento ha avuto inizio alle 22 di ieri, nel reparto rianimazione del nosocomio partinicese, ed è terminato questa mattina alle 9. Gli organi vitali , già alle 5 di questa mattina, sono stati trasportati con ambulanze della Croce Rossa fino allo stadio comunale di Partinico dove ad attenderle c’erano elicotteri che alternatamente li hanno trasferiti a Napoli, a Roma e nel capoluogo all’Istituto Mediterraneo per i Trapianti e Terapie ad Alta Specializzazione. Gli stessi sono già stati trapiantati a pazienti in cima alle liste d’attesa. La salma di Angelo Candela è stata riconsegnata alla famiglia oggi, intorno a mezzogiorno. Avrebbe compiuto 24 anni il prossimo 15 gennaio. Sebbene da qualche tempo abitasse a Giardinello dove conviveva con una ragazza dalla quale aspettava un figlio, la camera ardente è stata allestita nella casa paterna, in via Terranova , a Montelepre. I funerali si svolgeranno domani mattina, alle 10,30, in Chiesa Madre. Angelo Candela, aveva appena finito di lavorare, sabato notte, in una pizzeria di Partinico, quando, a bordo della sua citroen xsara, durante il tragitto verso casa, lungo la provinciale per Montelepre, ha finito la sua corsa contro un muro. Lo scontro è stato violentissimo, l’auto avrebbe fatto un testa coda, sbattendo frontalmente e sul retro, contro un muro di contenimento in cemento armato. Sulla dinamica dell’incidente, i carabinieri della compagnia di Partinico, dai rilievi effettuati, ipotizzano che a far perdere al giovane il controllo della propria auto, possa essere stato un colpo di sonno, oppure un malore, ma l’alta velocità sarebbe stata inequivocabilmente la causa principale del violento impatto. Sebbene i soccorsi siano scattati immediatamente, ai sanitari del nosocomio partinicese, le condizioni di Angelo Candela sono subito apparse disperate. Ricoverato in rianimazione Angelo è stato tenuto in vita dalle macchine fino a ieri pomeriggio, dopo l’ennesimo elettroencefalogramma piatto che poi ne ha determinato la morte. In paese ad Angelo lo conoscevano tutti. Gli amici più cari lo chiamavano Prof. Un tipo tranquillo, lavoratore, serio, pronto ad assumersi ogni responsabilità. Ma è lo sgomento a prevalere nella piccola comunità per un’altra vita spezzata sull’asfalto. Con Angelo Candela, sale a 3 il bilancio delle vittime della strada solo in questo anno, bilancio che lievita a 4 se si considera la morte di un altro giovane della vicina Giardinello scomparso nelle stesse circostanze. Troppi nel giro di poco tempo.

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