Le fiamme gialle scoprono 29 lavoratori in nero
Le fiamme gialle scoprono ventinove lavoratori “in nero” in 24 attività commerciali tra ristoranti e pizzerie di Trappeto, Cefalù, Aspra, Porticello, Santa Flavia, Lercara Friddi, Petralia Soprana, e Palermo. Riscontrate anche irregolarità in materia contributiva e previdenziale nei contratti dei camerieri, cuochi, pizzaioli, lavapiatti e addetti alle consegne a domicilio. Individuata pure una pizzeria a Monreale sprovvista delle autorizzazioni legali e della partita Iva. I datori di lavoro, infatti, sono stati denunciati. Emersi 4 casi di lavoratori formalmente assunti con un contratto “part time o “a chiamata” che, però, prestavano di fatto la loro attività al di fuori delle regole contrattuali, in quanto, ancorché pagati per tre o quattro ore al giorno, lavoravano a tempo pieno (sia a pranzo che a cena) con turni raddoppiati e/o triplicati rispetto a quelli concordati. Tutti i lavoratori “in nero” o “irregolari” sono risultati di nazionalità italiana.Nel corso dell’attività, i finanzieri hanno verbalizzato 3 dei locali controllati anche per violazioni alla normativa fiscale, di cui uno per l’omesso rilascio dello scontrino, uno per la mancata revisione del misuratore fiscale ed uno per la sua omessa installazione. I locali multati, hanno adesso la possibilità di beneficiare di sanzioni ridotte, ma solo nel caso in cui decidano di assumere regolarmente i lavoratori; infatti, se entro 30 giorni dal rilascio del verbale che attesta il ricorso al lavoro nero, gli addetti vengono messi in regola, è applicabile una sanzione minima pari a 1.500 euro per ogni impiegato, mentre, in caso contrario, la multa può arrivare fino a 12.000 euro. L’attività sviluppata dalla Guardia di Finanza di Palermo ha messo in luce la diffusione del lavoro nero anche in un settore che è connotato da attività molto spesso fiorenti che operano a discapito dei colleghi onesti e rispettosi delle leggi e a danno degli stessi lavoratori, spesso sfruttati da avidi datori di lavoro.