Ato rifiuti Pa 1, Geraci sollecita i Comuni a versare quota sopravvivenza

Vanta crediti per 48 milioni di euro la Servizi Comunali integrati dai 12 comuni dell’ambito territoriale ottimale 1. Una cifra che consentirebbe all’azienda di ripianare ogni debito e di programmare investimenti non indifferenti per migliorare il servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani. Ma ad oggi, gli enti locali, per le loro sofferenze di cassa, riescono a malapena a trasferire la quota mensile per garantire la sopravvivenza della società. La mancata puntualità dei versamenti, mettono in seria difficoltà il Commissario liquidatore, Antonio Geraci, finora è riuscito a garantire regolarmente gli stipendi sia ai lavoratori temporary che ai dipendenti, pagandogli anche i contributi, sta rispettando il piano di rientro nei confronti dell’Amia  e onorando in anticipo le somme dovute per il conferimento dei rifiuti in discarica. I debiti pregressi a cui far fronte sono tanti, quante le spese ordinarie in cui rientrano pure i costi del carburante e fino a giovedì scorso anche il noleggio dei automezzi; servizio quest’ultimo sospeso poiché le ditte vantano dalla Servizi Comunali Integrati crediti per circa 800 mila euro. Ciò, sta mettendo sottopressione gli operai, costretti a doppi e tripli turni perché con soli 6 automezzi a disposizione diventa difficilissimo coprire il servizio in tutti i comuni della società d’ambito. E’ questa la situazione delineata stamani, nel corso del vertice convocato dal commissario Geraci nella sede di Cinisi, a cui hanno preso parte la maggioranza degli amministratori soci e le organizzazioni sindacali. Queste ultime hanno risollevato l’annoso problema del mancato rispetto delle norme di sicurezza in favore dei lavoratori. Questione spinosa che la dirigenza ha preferito ovviare per non impantanare la discussione. Geraci ha sollecitato i sindaci a trasferire alla società le somme dovute con la massima puntualità, per evitare che il prossimo mese non sorga il problema di non poter pagare gli stipendi. Come monito, è stata letta una diffida che la Regione Sicilia ha già inviato ai sindaci di altre 4 società d’ambito siciliane; il messaggio è chiaro, gli amministratori che non saranno in grado di coprire i costi del servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani, rischiano la rimozione.

Hide picture