Antenna Windshear. Ad Isola delle Femmine fu bloccata dagli interessi di Finmeccanica e Selex
Sarebbero state le pressioni dei vertici di Finmeccanica e della Selex sistemi integrati a bloccare l’iter per l’istallazione dell’antenna wind share nell’ex base nato di Isola delle Femmine. Sembrava una vittoria della società civile, di un sindaco, Gaspare Portobello che insieme ad amministratori e cittadini si era incatenato davanti il sito destinato ad ospitare l’impianto e invece no… il radar per la sicurezza dell’aeroporto di Punta Raisi non fu realizzato perchè a produrlo doveva essere un’azienda americana concorrente di Finmeccanica e Selex e quindi l’impianto fu bloccato. Su quest’ipotesi sta indagando la Procura di Roma che nei prossimi giorni ascolterà Fabio Milioni, responsabile del progetto wind shear per Palermo dal 2004, destinatario insieme a quattro manager dell’Enav di un avviso di garanzia per corruzione. Tommaso Di Lernia, legale rappresentante della Print System e protagonista dell’intricata vicenda che ha investito Enav, avrebbe versato una mazzetta di 100 mila euro proprio a Milioni, alla presenza di Marco Iannilli commercialista del “gruppo Mokbel” e fornitore della Selex. Ed è proprio Iannilli a raccontare alla Procura della Capitale il presunto giro illecito di tangenti. Intanto nel garage di Milioni gli investigatori hanno sequestrato documenti relativi agli appalti per le opere civili dell’aeroporto Falcone-Borsellino. In ballo c’è una parte dell’investimento, ben 90 milioni di euro per la nuove torre di controllo. Insomma, un giro d’affari, quello che ha coinvolto la Sicilia ed Enav da milioni di euro, ancora in parte svelato. Le indagini proseguono. E non si escludono colpi di scena.