Mafia e sale bingo, i particolari dalle intercettazioni
C’erano pratiche che procedevano lente o venivano bocciate, negli uffici dell’agenzia regionale dei Monopoli di Stato. Altre invece, quelle sollecitate dai prestanome dei boss, procedevano veloci. E’ un vero e proprio sistema di corruzione quello scoperto ieri dalla Dia di Palermo che ha arrestato 10 persone tra il capoluogo, Giardinello e Borgetto. Per aprire una rivendita di tabacchi oppure evitare i controlli nelle sale bingo, bastava offrire una cena in un ristorante lussuoso o un viaggio o addirittura pagare delle prostitute per soddisfare i piaceri dei funzionari corrotti e solo così la pratiche andavano a buon fine. I “regalini” in carne ed ossa si intende, venivano recapitati in via Colonna a Rotta a Palermo, almeno così fu per il direttore dei Monopoli Nicola Andreozzi. Il pregiudicato mafioso Corradino Lo Piccolo, vicino al clan Vitale di Partinico, aveva organizzato un incontro molto particolare, diciamo pure piccante, per il capo e per il suo funzionario più fedele, Giovanni Polizzi, che nel suo paese Giardinello, ricopriva pure la carica di assessore all’urbanistica. In dono due escort trapanesi. Ed il regalo serviva per ottenere in tempi brevi il via libera all’apertura di una rivendita di tabacchi in un lido di Balestrate: a gestire l’attività sarebbe stata la moglie dell’imprenditore Francesco Paolo Cataldo, ritenuto dagli investigatori molto vicino a Lo Piccolo. Era il 25 maggio 2009. La pratica rischiò di essere bocciata perchè una delle due escort non si era presentata all’appuntamento. Ma ci pensò la collega a rimediare: “io faccio per dieci” disse la escort al telefono, parlando con Polizzi. E dopo aver consumato, ecco che magicamente la pratica per la rivendita di tabacchi fu approvata dopo pochi giorni, così dicono le indagini. Ma il direttore dei Monopoli, Andreozzi, insoddisfatto, pretese un altro regalo: un fine settimana a città del mare, il villaggio turistico di Terrasini, per lui e la sua famiglia.
Insomma i funzionari dei Monopoli si scambiavano favori trasversali. Dall’inchiesta è emerso inoltre che Giovanni Polizzi chiese un aiutino pure per aprire un punto Snai a Borgetto. Per non parlare poi dei posti di lavoro che riusciva ad ottenere… l’ex assessore di Giardinello infatti, fece assumere diversa gente nelle varie sale bingo della Sicilia. Tra queste, come si legge nell’ordinanza anche una ragazza di Montelepre che Polizzi avrebbe raccomandato al titolare della sala bingo Las Vegas di Palermo. E proprio con lei avrebbe avuto una relazione sentimentale, poi interrotta bruscamente dalla giovane non appena ottenne il posto di lavoro. Polizzi, probabilmente sentendosi usato, chiese all’amico del Las Vegas di licenziare la sua protetta monteleprina. Ma Giovanni Polizzi, non aiutava solo le ragazze con la quale intratteneva relazioni sentimentali, chiese infatti dei favori anche per l’ex marito di una sua amante… Dalle intercettazioni emerge infatti che richiese ed ottenne da Antonino Pirri, finito anche lui in manette ieri, l’ assunzione dell’uomo e la collocazione di alcune slot machine. Il potere di Polizzi però non si limitava a Palermo e provincia, infatti riuscì a fare assume una donna anche in una sala bingo di Ragusa. Insomma denaro e favori caratterizzano l’operazione della DIA che ieri ha portato dietro le sbarre 10 persone. Le intercettazioni poi, soprattutto quelle che riguardano gli incontri e le telefonate tra Polizzi, Andreozzi e le escort sono a tratti disgustose e perciò preferiamo non proporvele!.