Giovanni Impastato in Procura per indagini depistaggi sulla morte di Peppino
Il sostituto procuratore Francesco Del Bene, ha ascoltato questa mattina Giovanni Impastato, il fratello di Peppino, assassinato dalla mafia il 9 maggio 1978 a Cinisi, nell’ambito di una nuova fase di inchieste sul depistaggio che seguì la tragica fine del militante di democrazia proletaria.
A darne notizia è Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato. Del Bene, avrebbe fatto intendere a Giovanni che è possibile aggiungere preziosi elementi alla ricostruzione dei fatti. Giovanni –si legge in una nota- ha raccontato a Del Bene, ogni dettaglio e ogni ricordo, cominciando da quella triste mattina di un ormai lontano maggio quando i carabinieri si presentarono alla porta di casa sua per perquisirla e sottrarre gli oggetti personali di Peppino (compresi libri, documenti, ecc.) gettandoli alla rinfusa in grossi sacchi neri. Quella stessa mattina –continua la nota- nulla fu detto dai militari sull’ uccisione di Peppino, alla madre e allo stesso Giovanni che fu solo portato in caserma per un lungo interrogatorio, così come i compagni della redazione di Radio Aut, mentre le perquisizioni si estendevano alle loro abitazioni e alla sede della radio. Tutto questo perché si cercavano i complici del sospetto terrorista. Tutto questo mentre importanti tracce e reperti riguardo l’omicidio sparivano come le pietre insanguinate consegnate dal necroforo comunale ad alcuni agenti dei carabinieri o in seguito alle veloce, troppo veloce, riparazione dei binari imposta dal pretore di Carini. Così come tanti altri misteri (per così dire) che si sono succeduti nel tempo e che hanno di fatto ingessato il normale corso giudiziario. Casa Memoria, vuole che adesso si faccia finalmente piena luce sulla vicenda caratterizzata dai tanti depistaggi.