Processo “Iron Tower”. Condannato a 5 anni Pietro Candela, originario di Torretta

Condannato a 5 anni Pietro Candela, 74 anni, originario di Torretta ma da anni residente negli Stati Uniti. Candela è imputato nel processo “Iron Tower”, scaturito dal blitz antidroga collegato ad una maxi-indagine contro cosa nostra degli anni ‘80, coordinata tra gli altri dai giudici Giovanni Falcone, Ignazio De Francisci, e da Rudolph Giuliani, quest’ultimo ex procuratore distrettuale di New York e a capo dell’amministrazione della Grande Mela fino al 2001. Pietro Candela, è accusato di traffico internazionale di stupefacenti, mentre è stato assolto dall’imputazione di associazione mafiosa. L’inchiesta scattò il primo dicembre del 1988 contemporaneamente in Sicilia e negli USA e portò all’arresto di un centinaio di trafficanti e corrieri della droga. Per spedire lo stupefacente l’ organizzazione utilizzava insospettabili casalinghe che nascondevano la droga nella biancheria intima. Pietro Candela, i 5 anni di galera, dovrebbe in teoria scontarli nel nostro Paese: ma lui, per lo stesso reato per cui è stato condannato ieri, (traffico internazionale di droga), aveva già trascorso altri cinque anni negli Stati Uniti e il suo legale, l’avvocato Carlo Ventimiglia, aveva chiesto di far valere anche in Italia il periodo trascorso in cella in America. Eccezione respinta dalla terza sezione del Tribunale di Palermo, per la mancanza di una conversione bilaterale tra i due Paesi. L’accusa è stata rappresentata dal procuratore Ignazio De Francisci, Marcello Viola e Roberta Buzzolani. Tornando alla storica inchiesta “Iron Tower”, gli inquirenti, tra cui Falcone, alla fine degli anni ’80 scoprirono che per spedire lo stupefacente l’ organizzazione utilizzava insospettabili casalinghe che nascondevano la droga nella biancheria intima. Oltre ad un compenso di circa 20 milioni per ogni viaggio alle donne veniva offerto anche un soggiorno-premio di una settimana in alberghi di lusso di New York. L’ inchiesta cominciò con l’ arresto di una donna, Vincenza Calì, madre di otto figli, in procinto di partire per gli Usa. Le casalinghe venivano reclutate da Salvatore Allegra ed operavano sotto le direttive di Francesco Gambino, che aveva costituito a Torretta, il centro di smistamento della droga. I collegamenti tra Palermo e gli Stati Uniti venivano tenuti dal boss Rosario Spatola. Il processo a carico di alcuni indagati, come Gambino, è stato sospeso perché intanto i narcotrafficanti erano detenuti in America. Ieri l’ultima tranche del processo “Iron Tower”, con la condanna a 5 anni per Pietro Candela, che aveva collaborato con i detective americani della Dea e del Fbi, ma non rispettò gli impegni presi con il governo.

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