OMICIDIO D’ANGELO: SMENTITO IL CARINESE PIPITONE
di Federico Orlando
Un delitto strano quello ai danni di Giuseppe D’Angelo compiuto il 22 agosto 2006. Sarebbe avvenuto per errore perche scambiato per il capomafia Bartolomeo Spatola. Giuseppe D’Angelo, un pensionato incensurato di 63 anni, ex-titolare di un bar, è stato ucciso, a Palermo, nel quartiere Sferracavallo raggiunto da diversi colpi di pistola. In un primo tempo è stato ipotizzato che la vittima fosse stata testimone di alcuni episodi riguardanti un latitante e che avesse avuto l’intenzione di parlarne. Poi invece si seppe che D’Angelo fu ucciso solo perché scambiato per il boss Bartolomeo Spatola. A chiarire il goffo e banale equivoco è stato il carinese Gaspare Pulizzi, arrestato insieme ai Lo Piccolo e subito diventato collaboratore di giustizia, che ha indicato nel suo compaesano Antonino Pipitone l’esecutore materiale dell’omicidio. Pipitone in sede di dibattimento ha cercato di scrollarsi di dosso l’accusa, asserendo che conosceva la vittima designata e quindi non avrebbe mai potuto uccidere un altro al suo posto, conoscenza che, a suo dire, poteva essere confermata dal fratello del boss che doveva essere ucciso. Quando è stato chiamato a deporre Antonino Spatola, fratello di Bartolomeo che nel frattempo è comunque stato eliminato con il metodo della lupara bianca, questa conoscenza è stata smentita. Antonino Pipitone screditato una prima volta ha detto che lui conosceva un altro fratello, Salvatore, che di professione fa il costruttore. Così ieri Salvatore Spatola è stato chiamato a deporre, ma anche lui ha smentito categoricamente di conoscere il Pipitone ed ha affermato di non essere a conoscenza che fosse un conoscente del fratello. Così è stato vanificato questo goffo tentativo di salvarsi dall’accusa di un omicidio immotivato perché commesso ai danni di una persona che nulla aveva a vedere con la mafia. Il killer stolto resta così, l’unico imputato per questo assassinio tanto brutale quanto stupido.