CASO GIULIANO. SUPERTESTIMONE RACCONTA LA FUGA DEL BANDITO NEGLI USA

Un agente dei Servizi Segreti avrebbe accompagnato dagli Stati Uniti Salvatore Giuliano ai funerali della madre Maria Lombardo, che si sono celebrati nel mese di gennaio del 1971 a Montelepre, quando il bandito avrebbe avuto 48 anni. La procura di Palermo che sta conducendo le indagini sulla morte di Giuliano, avrebbe già sentito le dichiarazioni di quest’uomo, il cui nome resta top-secret. Una leggenda che da anni circola a Montelepre e che oggi troverebbe una conferma sostanziale. Almeno secondo quanto riportato dal giornalista Giuseppe Lo Bianco del Fatto Quotidiano. Il bandito di Montelepre non sarebbe stato ucciso, ma venne fatto fuggire negli Usa dalla Cia. Il supertestimone sarebbe un settantenne vicino in passato ai servizi segreti. Dopo le sue clamorose dichiarazioni, raccolte dai magistrati coordinati dal Pm Antonio Ingroia, ora la Procura procede con i piedi di piombo per verificarne l’attendibilità. Dice di essere stato in stretto contatto con Giulio Andreotti e di essersi occupato personalmente dell’operazione Giuliano.
Un’ipotesi che se è confermata, potrebbe avere dei risvolti importanti nelle indagini.
Tanto che lo storico partinicese Giuseppe Casarubbea che insieme al suo collaboratore Mario Cereghino presentarono l’esposto in procura per fare chiarezza sulla morte di Giuliano, ritiene opportuno l’intervento dell’FBI, l’ufficio federale di investigazione americana.
Dopo la riesumazione del presunto cadavere del bandito al cimitero di Montelepre, avvenuta lo scorso 28 ottobre, la Procura non ha ancora ufficializzato l’esito degli esami del DNA.

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