OPERAZIONE “THE END”. LE “CIMICI” SVELANO I RETROSCENA DI ESTORSIONI ED INTIMIDAZIONI
Le microspie svelano i retroscena dell’operazione “The end” che ieri ha mandato dietro le sbarre 23 persone tra boss, gregari e picciotti di Partinico, Borgetto e Balestrate. Le cimici confermano in sostanza il quadro della cronaca quotidiana fatta di intimidazioni col fuoco ed estorsioni. I principali sospettati di quella che sembra una guerra urbana sono i giovani della famiglia Vitale, Leonardo e Giovanni, rispettivamente di 24 e 28 anni, figli dello storico boss partinicese Vito. Ma le manette ieri non sono scattate soltanto per i fardazza junior ma anche –tra gli altri indagati per mafia ovviamente- per Antonio Giambrone 32 anni, figlio di Giuseppe detenuto sempre per reati legati a cosa nostra, e cugino dell’omonimo Antonio Giambrone crivellato di colpi all’interno della sua officina di Borgetto, il 31 ottobre del 2007. Giambrone junior sarebbe accusato dagli inquirenti del danneggiamento di un escavatore per vendetta ai danni di un imprenditore del luogo; i magistrati hanno confermato che l’intimidazione sarebbe frutto di una ritorsione per non aver ottenuto un appalto. Le intercettazioni hanno ricostruito inoltre la rete del racket a Balestrate, dove pagherebbero tutti. Questa realtà emerge da un dialogo captato dai militari del gruppo di Monreale. A parlare è Roberto Pitarresi, 42 anni, finito anche lui ieri dietro le sbarre. Pitarresi, conferma ad un amico titolare di una ditta sul quale ci sono accertamenti in corso, che tutti pagano il pizzo e che soprattutto tutti stanno zitti. Secondo gli inquirenti il regista delle estorsioni sarebbe Vitale, ma dall’intercettazione emerge anche il nome di Alfonso Bommarito 46 anni di Borgetto, gestore insieme ad Alessandro Arcabascio 37 anni di Partinico, della Edil Village s.r.l., l’azienda che grazie ai Vitale ha assunto il monopolio della fornitura del cemento, che veniva venduto a 7 euro in più rispetto al prezzo del mercato e nell’interesse della famiglia mafiosa che costringeva gli imprenditori all’acquisto. Sempre le cimici hanno poi permesso di ricostruire agli inquirenti, l’ascesa dei figli di Fardazza. La carriera degli eredi del capomafia sarebbe stata benedetta direttamente da Vito Vitale in carcere al 41 bis. Per gli inquirenti infatti, Leonardo e Giovanni, servendosi anche degli appoggi di Daniele Salvaggio 30 anni, addetto anche al settore delle sostanze stupefacenti e di Roberto Pitarresi, e superando le antiche ostilità con Francesco Tagliavia 38 anni, che il padre voleva morto, avrebbero imposto il loro dominio su Partinico.