CAPACI. DIPENDENTE DELLE POSTE DERUBAVA I RISPARMIATORI

Si sarebbe appropriato di decine di migliaia di euro di clienti e correntisti a cui un dipendente delle Poste alleggeriva i conti. Da anni lavorava allo sportello dell’ufficio di Capaci e in paese era conosciuto da tutti. Francesco Consiglio, 50 anni, è stato arrestato in flagranza di reato dai carabinieri della locale stazione, con l’accusa di furto aggravato, circonvenzione di incapace, falso materiale commesso da incaricato di pubblico servizio e peculato. Le vittime dell’uomo sarebbero state principalmente anziani. La vicenda è venuta fuori qualche settimana fa, quando una risparmiatrice che era andata a riscuotere i buoni fruttiferi, ha notato che gli interessi erano inferiori rispetto a quelli che aveva incassato in precedenti operazioni. La donna ha così messo la pulce nell’orecchio dei Carabinieri della locale stazione che in collaborazione con la direzione delle Poste Italiane hanno smascherato l’impiegato che approfittava dei malcapitati clienti per sottrargli indebitamente somme di denaro. I dubbi sollevati dall’attenta risparmiatrice hanno permesso agli investigatori di portare a galla un sistema truffaldino che avrebbe consentito all’impiegato di lucrare sugli interessi. Di fatto, il dipendente avrebbe trattenuto per se una parte dei guadagni riconosciuti sui buoni fruttiferi postali che hanno una durata massima di 18 mesi e garantiscono un rendimento fisso che cresce nel tempo. I carabinieri hanno avviato un attività di videosorveglianza che ha filmato il momento in cui l’impiegato, alla fine della giornata di lavoro, dopo aver effettuato la chiusura della cassa, nascondeva somme di denaro per poi conservarle nel proprio portafogli. Ieri l’episodio conclusivo che ha consentito di trarre in arresto in flagranza di reato l’insospettabile Francesco Consiglio, residente a Capaci. Dalle registrazioni emerge che un’anziana signora si era recata presso l’ufficio postale per incassare 6 buoni fruttiferi del valore di mille euro l’uno, che con gli interessi maturati nel tempo le avrebbero portato un guadagno di 3.373 euro. L’anziana avrebbe chiesto all’impiegato di emettere un nuovo buono fruttifero del valore di 3.000 euro e di prelevare i restanti contanti. Ma l’impiegato, anziché restituire alla donna la somma prevista, ha consegnato a quest’ultima soltanto 273 euro, trattenendo dall’importo dovuto la somma di 100 euro. A quel punto, i militari, dopo avere atteso la chiusura della cassa per accertare che non si trattasse solamente di una svista, ed aver appurato che effettivamente i soldi avanzati venivano trattenuti dallo stesso, sono intervenuti facendo irruzione nell’ufficio postale e dichiarando Francesco Consiglio in arresto. La trattenuta operata dal dipendente sugli interessi era compresa fra il 10 e il 20 per cento. Nel corso di una perquisizione effettuata nella postazione del dipendente è stata trovata una banconota da 100 euro palesemente falsa e ben nascosti tutta una serie di documenti, codici segreti, ricevute, libretti postali di clienti. Inoltre, sempre dalle riprese video, i carabinieri hanno avuto modo di accertare che l’impiegato compilava e firmava, falsificando l’intero atto, moduli di prelevamento da libretti di conto corrente. Il modus operandi portato allo scoperto fa evincere che l’operatore si procurava tutti i dati necessari per effettuare il prelievo dal conto corrente del malcapitato, compilava i moduli e vi apponeva una firma falsa. In sostanza, prelevava somme facendo figurare che le stesse venivano prelevate allo sportello dal titolare del deposito. Infine l’impiegato si sarebbe impossessato di ingenti somme di denaro a carico dell’ufficio commettendo anche il reato di peculato; reato emerso in sede di attività ispettiva svolta dai funzionari delle poste. I militari ritengono che le vittime possano essere decine, soprattutto anziani, per un bottino di diverse migliaia di euro. L’ammontare del buco non è stato ancora definito, ci stanno lavorando i Carabinieri della Stazione di Capaci coordinati dal Dott. Agnello e dal Procuratore Aggiunto Dott. Agueci. Man mano, però, che i carabinieri raccolgono le denunce dei risparmiatori che si sono ritrovati il deposito «alleggerito», si cominciano ad avere dati più certi. Le indagini dovranno chiarire pure a partire da quando l’impiegato avrebbe effettuato le «trattenute» sugli interessi.

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