PARTINICO. ESCAVATORE IN FIAMME SULLA S.S.113. GIALLO SULLA PROPRIETA’

Lo spettro degli incendi dolosi continua a mettere sotto pressione l’imprenditoria di Partinico. Ignoti, ieri sera, hanno appiccato il fuoco ad un escavatore. L’automezzo, che è stato completamente distrutto dalle fiamme, è di proprietà di Vanessa Cannavò, titolare, a quanto sembra a sua insaputa, di una piccola impresa edile di Partinico. Era piazzato in un terreno privato che insiste sulla strada statale 113, nei pressi delle diramazioni per Grisì e contrada Valguarnera. Nella stessa zona qualche giorno fa ignoti hanno incendiato la casa di campagna del vicepresidente del Consiglio provinciale di Palermo, Enzo Briganò. Ad allertare gli agenti del locale commissariato di polizia, alle 23,30 circa di ieri sera, sono stati alcuni residenti della zona, preoccupati dall’intenso fumo nero sprigionato dal rogo che stava rendendo l’aria irrespirabile. Gli agenti hanno così allertato i vigili del fuoco del distaccamento di Partinico che sono giunti sul posto con un’autocisterna nel tentativo di salvare il salvabile. L’incendio è di chiara matrice dolosa. Nelle adiacenze dell’escavatore sono state rilevate, infatti, tracce di liquido infiammabile. I poliziotti, sono riusciti a risalire alla proprietaria della pala meccanica solo questa mattina. L’incendio, infatti, ha reso illeggibile il numero di matrice dell’automezzo e solo dopo avere identificato i possidenti del terreno in cui si trovava piazzato, hanno potuto apprendere a chi appartenesse. In commissariato, questa mattina, sono stati ascoltati sia i proprietari del terreno, che la titolare dell’impresa, la quale avrebbe dichiarato ai poliziotti di essere assolutamente estranea ai fatti. L’episodio s’infittisce di giallo per gli inquirenti che stanno indagando per accertare la veridicità delle sue affermazioni. In effetti, Vanessa Cannavò è figlia di Maria Giuseppa Leone, 53 anni di Partinico, finita in manette l’8 luglio del 2009, poi scarcerata per mancanza d’indizi, assieme al suo convivente, Antonio Geraci di 44 anni, nipote del boss Nenè, attualmente ai domiciliari per motivi di salute. Entrambi furono arrestati in un operazione della Polizia di Partinico, quando in un deposito di contrada San Leone, vennero scoperti una piantagione di canapa indiana ed anche 228 chili di droga all’interno di sacchi per i rifiuti. La polizia, indaga per capire, se l’intestazione fittizia dell’impresa edile a Vanessa Cannavò, sia legata a presunte attività illecite condotte dal convivente della madre della donna.

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