CASO GIULIANO. I DUE INFERMIERI ASCOLTATI DAI PM

Sono stati ascoltati dai sostituti procurati Lia Sava e MarcelloViola, Luigi Simanella e i due infermieri che hanno assistito nelle ultime ore delle sua vita, l’avvocaticchio di Castelvetrano Gregorio Di Maria, che avrebbe ospitato il bandito Salvatore Giuliano, prima della sua uscita di scena. I due infermieri Salvatore Di Giovanni e Zito Giusto hanno raccontato ai magistrati le dichiarazioni dell’avvocato Di Maria che lo scorso mese di maggio, prima di morire, rilasciò spontaneamente in ospedale ai due dipendenti del nosocomio di Castelvetrano. A loro, l’avvocaticchio, avrebbe rivelato che colui che venne ucciso il 5 luglio del 1950 non era il bandito di Montelepre ma un giovane sosia, “un povero picciotto”. Gregorio Di Maria, morto lo scorso 7 maggio a 98 anni, gli ha voluto svelare questo segreto; un vero e proprio lascito testamentario, messo a disposizione dallo scrittore Luigi Simanella, ai magistrati che indagano sulla vicenda del bandito di Montelepre. Simanella non lascia alcuno spiraglio in merito al fatto che il cadavere riesumato a Montelepre, possa appartenere a Salvatore Giuliano. “In ogni caso – dice lo scrittore – non si tratterebbe nemmeno del famoso giovane di Altofonte di cui si è parlato per tanto tempo”

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