MONTELEPRE. SOSPESA AUTORIZZAZIONE CAVA GALATI, “ABBIAMO INCARICATO I LEGALI”

“Non abbiamo vinto nessuna gara in un appalto pubblico, sul quale il prefetto Caruso –così come si legge sui giornali, ha svolto accertamenti su richiesta di un ente appaltante di un lavoro vinto dalla nostra società”. Lo dichiara il titolare della cava Galati di Montelepre, commentando le notizie apparse questa mattina sui quotidiani, su presunte infiltrazioni mafiose, in forniture di inerti per un appalto pubblico, monitorate dal prefetto di Palermo Giuseppe Caruso su disposizione del ministero dell’Interno che sta verificando le attività del settore delle cave e delle ditte di movimento terra.
“L’Ente Minerario Siciliano, -spiega Salvatore Galati- possiedeil certificato camerale con il nullaosta antimafia del nostro impianto. Quindi smentisco quanto riportato dai giornali, che invece scrivono che “l’ente minerario a differenza di molti altri settori dell’economia, non è tenuto a richiedere la certificazione antimafia ai titolari dell’impianto”, circostanza non veritiera, perché il certificato –sottolinea Galati- è necessario ai fini dell’autorizzazione. “Non conosciamo perciò esattamente –continua- cosa ci viene contestato nel provvedimento di revoca dell’autorizzazione, nel quale si parla genericamente di infiltrazioni mafiose. Ci siamo affidati –afferma- all’avvocato Salvatore Raimondi- per essere assistiti e comprendere, attraverso un’istanza alla prefettura, i motivi del provvedimento di revoca dell’autorizzazione, sospesa dal distretto minerario su disposizione, appunto, della prefettura”. Intanto gli impianti della cava, dove lavorano 13 operai, sono fermi. Ma –assicura il titolare- “i nostri dipendenti, nonostante lo stop dell’autorizzazione, sono ancora garantiti. Giustamente, però, sono preoccupati per il loro futuro occupazionale –dichiara- e come è comprensibile ci chiedono costantemente cosa stia avvenendo”. La famiglia Galati di Montelepre, comunque, attraverso i loro legali, sta cercando di capire i motivi del provvedimento della revoca dell’autorizzazione e di chiarire perciò la loro posizione.

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