MONTELEPRE. RIESUMAZIONE, SCIORTINO: “MIO ZIO NON C’ENTRA CON LA STRAGE DI PORTELLA”

IL Bandito Salvatore Giuliano “non e’ il responsabile” dell strage di Portella della Ginestra del 1 maggio 1947, costata la vita a 14 persone, tra cui tre bambini. Ne e’ convinto il nipote del bandito di Montelepre, Giuseppe Sciortino Giuliano, che parlando con i giornalisti, prima dell’inizio della riesumazione del cadavere, spiega: “A prescindere dal fatto che mio zio sia stato presente o meno a Portella della Ginestra -dice- la strage sarebbe accaduta ugualmente perche’ era gia’ stata organizzata un anno prima nell’ipotesi che la sinistra avesse superato la Democrazia cristiana. Poiche’ questa cosa si e’ verificata -prosegue- in quanto la sinistra ha avuto 29 seggi e la Dc 24, allora e’ scattata la spedizione intimidatoria per dire alla sinistra che non poteva stare al potere ma che doveva stare all’opposizione. E’ questo il vero movente di Portella della Ginestra”.

Sul ruolo di Salvatore Giuliano, dice il nipote: “Mio zio era li’ con altri intenti, non doveva ammazzare nessuno. Ma posso dire una sola cosa certa: le undici persone che erano con lui non hanno sparato a Portella della Ginestra. Le armi che avevano in dotazione, secondo quanto stabilito dalle perizie balistiche e necroscopiche non sono quelle usate nella strage. In quell’occasione furono usate armi Beretta modello Tompson, che aveva in dotazione esclusiva l’Esercito italiano”

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