MONTELEPRE. DOMANI LA RIESUMAZIONE DELLA SALMA DEL BANDITO SALVATORE GIULIANO

Sono attese troupe televisive da tutto il mondo, domani a Montelepre, per la riesumazione della salma del bandito Salvatore Giuliano, sepolta nella cappella gentilizia del viale principale del cimitero comunale. Nella necropoli monteleprina, l’ingresso sarà consentito solo agli addetti ai lavori e alle testate giornalistiche accreditate direttamente alla Procura di Palermo, così come disposto da una ordinanza firmata dal sindaco Giacomo Tinervia lo scorso 25 ottobre. Il provvedimento prevede la totale chiusura al pubblico del cimitero dalle 8,30 alle 17,00 di domani, ad eccezione di eventuale svolgimento di funerali, i cui cortei avrebbero accesso in un apposito percorso. Le operazioni di esumazione saranno eseguite dall’anatomopatologo Livio Milone, incaricato dal Procuratore Aggiunto della Repubblica di Palermo Antonio Ingroia che ha avviato l’inchiesta a seguito di un esposto firmato dallo storico Giuseppe Casarrubea – figlio di uno dei tanti sindacalisti assassinati dalla banda Giuliano dal 2 settembre del 1943 al 5 luglio del 1950 – e dal ricercatore Mario Cereghino. Lo scopo è verificare se quelli sepolti siano effettivamente i resti del “Re di Montelepre”. Milone eseguirà sulle spoglie l’esame del dna confrontando quello del cadavere con quello di alcuni familiari in vita di Giuliano. Uno dei 5 nipoti che domani prenderanno parte alle operazioni di riesumazione, Giuseppe Sciortino, figlio di Mariannina Giuliano che condivise assieme al fratello le lotte per l’indipendenza della Sicilia, dice che si sottoporrà volentieri al confronto, anche perché curioso, ormai, di scoprire la verità. La Procura di Palermo ha aperto un’indagine a carico di ignoti per omicidio e sostituzione di cadavere con lo scopo di verificare ”una serie di contraddizioni che emergono dai dati ufficiali relativi alla morte del bandito”, ucciso la notte tra il 4 e il 5 luglio del 1950 a Castelvetrano. Sarà la salma del leggendario Turiddu Giuliano quella che domani verrà analizzata, o uno dei tanti sosia del colonnello dell’esercito volontario per l’indipendenza della Sicilia, trovato steso in mezzo al sangue nel cortile dell’avvocato di Maria a Castelvetrano. La storia di Salvatore Giuliano è sempre stata avvolta da un alone di mistero, per i contatti con pezzi grossi dell’arma, del Ministero dell’Interno, per presunti patti indefinibili tra Stato e mafia e servizi segreti americani.

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