MAFIA. STRAGE BORSELLINO, IL PENTITO SPATUZZA RICONOSCE UNO 007

Non c’erano solo i soldati della mafia nel garage in cui si preparava l’autobomba che avrebbe ucciso il giudice Paolo Borsellino e i cinque agenti della sua scorta. C’era anche un uomo estraneo a Cosa Nostra. Un uomo che, secondo il pentito di mafia Gaspare Spatuzza, somiglia a Lorenzo Narracci, funzionario dei servizi segreti attualmente in servizio all’Aisi. Spatuzza lo ha indicato per due volte: prima in foto, poi, ieri, in un confronto all’americana che si è svolto alla Dia di Caltanissetta. La procura nissena raccomanda prudenza, sottolineando che il pentito non ha potuto dirsi certo “al cento per cento” che Narracci e l’estraneo che vide nel garage nel ’92 siano la stessa persona. Ma Salvatore Borsellino, fratello del magistrato ucciso, dichiara che “forse oggi siamo a un passo dalla verità”.

Nel confronto all’americana, a Spatuzza sono state mostrate più persone simili di aspetto, dietro a un vetro. Tra queste il funzionario dei Servizi. Il pentito non avrebbe avuto esitazioni nel riconoscere in Narracci, lo stesso individuo mostratogli in foto nei mesi scorsi e da lui allora indicato come somigliante “alla persona estranea a Cosa nostra” che era nel garage dove fu imbottita di tritolo l’auto usata per la strage di via D’Amelio.

Narracci, ex funzionario del Sisde tuttora in servizio all’Agenzia per la sicurezza interna (Aisi), è già indagato dalla procura di Caltanissetta nell’ambito dell’inchiesta sulla strage di via D’ Amelio. Il funzionario, dopo la notizia del suo coinvolgimento nell’inchiesta, è stato allontanato dal suo precedente incarico e destinato ad altri compiti all’interno dell’Aisi.

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