MAFIA E POLITICA. FRANCO MINEO: “LA MAFIA MI FA SCHIFO, HO FIDUCIA NELLA MAGISTRATURA”

“Mai scambiato neppure mille lire con quella gente. Certo, li conosco ma nulla di più.”. Franco Mineo, il deputato dell’Ars accusato di avere rapporti con i boss del quartiere Arenella, a Palermo, prepara la sua difesa all’indomani della diffusione di alcune intercettazioni che dimostrerebbero i legami.
“Non so chi può avere travisato qualche frase – ha detto commentando le intercettazioni -. Ho un bagaglio culturale e una dignità che mi fanno provare solo schifo per la mafia. Ho anche rispetto e fiducia nella magistratura, chiarirò tutto”.
Poi il parlamentare di Forza del Sud parla delle sue attività: “Gli immobili di cui si parla sono tutti miei, così come le attività commerciali. Gli affitti sono tutti depositati in banca. All’Arenella conosco tutti. Che abbi parlato con qualcuno non posso escluderlo, fa parte della mia socialità. Tra l’altro ho da 28 anni la più grande agenzia assicurativa della zona: tutta l’economia di questo territorio dipende da me”.
I magistrati indagano sulle intercettazioni telefoniche e ambientali.
“… Maresciallo, io guadagno 300 mila euro l’anno con l’agenzia di assicurazioni? Non vorrei che il maresciallo pensasse? Trecentomila euro l’anno? Dichiarazione dei redditi? Venticinque appartamenti di proprietà? Quindi maresciallo abbia pazienza? Non è una vergogna essere ricchi…”.
Così Franco Mineo, sospettando di essere intercettato, nel 2006, “sfidava” gli investigatori che tenevano sotto controllo il suo telefono. Il brano della conversazione è finito agli atti dell’inchiesta costata al deputato il sequestro dei tre immobili che, secondo gli inquirenti, avrebbe acquistato per conto di Galatolo. I locali sarebbero stati pagati in parte da Mineo, in parte dall’esponente del clan, indagato in concorso per lo stesso reato.
Nell’inchiesta, coordinata dal pm Piero Padova, sono riportate decine di stralci di intercettazioni. In una conversazione con un suo “delfino” candidato al consiglio comunale di Palermo, Andrea Aiello, Mineo enunciava la sua strategia elettorale all’amico “…Allora figlioccio, – gli diceva – tu non sei secondo a nessuno. E’ buono che Tantillo (altro candidato ndr.) spende trentamila euro. Noi trentacinquemila. Tu devi fare il primo, da oggi devi camminare per un anno a fianco a me…”.

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