MAFIA. BOSS E MATTONI: 4 IN MANETTE

I carabinieri del gruppo di Monreale hanno eseguito quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere disposte dal gip di Palermo, Michele Alajmo, su richiesta della Dda, nei confronti di persone accusate di intestazione fittizia di beni. Giuseppe Marfia detto “Lupiddu”, già condannato per mafia nonché già legato a personaggi del calibro di Giovanni BRUSCA e Leoluca BAGARELLA, già Sorvegliato Speciale con obbligo di soggiorno, nonché destinatario di una misura di prevenzione patrimoniale definitiva con annessa confisca dei beni, ha rappresentato il baricentro di un sodalizio criminale operante nel settore edile, sia privato che pubblico, costituito da più imprenditori incensurati dei quali è divenuto socio occulto. Salvatore Giuseppe Raccuglia, che aveva assunto come operaio Marfia, al fine di giustificare la sua presenza nei cantieri; Andrea Di Matteo, operante in simbiosi con la ditta Raccuglia; Giovanni Battista Inchiappa, anch’ egli già sorvegliato speciale con obbligo di soggiorno per mafia. Con un sequestro di beni per oltre 5 milioni di euro, l’operazione conclude un’indagine dei militari dell’Arma durata due anni, nel territorio di Altofonte e zone limitrofe, ed è stata finalizzata a reprimere gli illeciti condizionamenti della locale economia nel settore dell’edilizia da parte di Cosa nostra. I boss, secondo gli inquirenti, controllavano, infatti, alcune aziende del settore delle costruzioni.

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