CORLEONE. COMMEMORATO IL GENERALE CARLO ALBERTO DALLA CHIESA
“Carlo Alberto Dalla Chiesa, una vita contro la mafia”, è il tema dell’incontro che si è svolto ieri a Corleone all’ex convento di Sant’Agostino, in occasione del ventottesimo anniversario dell’assassinio del generale, della moglie Emanuela Setti Carraro, e dell’agente di scorta Domenico Russo. L’incontro è stato organizzato dal “centro studi Pio la Torre”, dalla “cooperativa sociale lavoro e non solo” e dalla “camera del lavoro Placido Rizzotto”. Il generale Dalla Chiesa nel 1949 venne inviato proprio a Corleone, per coordinare le operazioni di lotta a quel banditismo che ha dato origine a Cosa Nostra. È il periodo dopo la fine del secondo conflitto e l’Italia, spossata e distrutta, vive un periodo di profonda violenza. Dalla Chiesa indaga su 79 omicidi a carico di ignoti, frutto di segnalazioni da parte dell’autorità; uno in particolare quello del sindacalista socialista Placido Rizzotto fece più clamore. Per quel delitto furono accusati e portati in giudizio Luciano Liggio, detto “La primula rossa di Corleone”, Pasquale Criscione e Vincenzo Collura. Tutti assolti per insufficienza di prove nel 1952. A seguito di quelle denunce Dalla Chiesa venne trasferito. Poi, dal 1982 grazie al suo nuovo intervento in Sicilia, la mafia subisce molti contraccolpi. Indagini, arresti, blitz fino alla creazione di una mappa dei boss della nuova Mafia, sono tutte opera sua. Cosa Nostra si sente braccata e così il 3 settembre 1982 lo uccide in via Isidoro Carini a Palermo.
INTERVISTE NEL TG