APPELLO DEL SINDACO DI ALCAMO CONTRO OFFESE LEGHISTI

«Uniamoci in simbolo di protesta. Rinunciamo a comprare i prodotti della nebbiosa Padania e restituiamo il sole ed il mare alla nostra terra. È provocatorio l’appello per l’unità nazionale il rispetto reciproco, lanciato dal sindaco di Alcamo Giacomo Scala di fronte alle ennesime ed inqualificabili, esternazioni del ministro della Repubblica Italiana Umberto Bossi, il quale dimentica – afferma Scala in una nota – di dover rappresentare tutti gli italiani. Le sue posizioni si addicono più ad un reazionario che ad un ministro di questa Repubblica» aggiunge il primo cittadino di Alcamo, invitando a reagire, quanti amministrano le città del Meridione d’Italia tanto deprezzato dal ministro leghista. «Ritengo inqualificabile questo comportamento e, ancor più, il silenzio assordante di Palazzo Chigi, sempre più ostaggio di un movimento reazionario che mortifica la storia, plurimillenaria, di questa terra e dell’Italia tutta» continua Scala che, da 9 anni, governa la Città che ha dato i natali a Cielo d’Alcamo, il primo ed originale cantore della lingua italiana ed autore di quel “Rosa fresca aulentissima”, studiato in tutte le scuole della nostra nazione. «Sentiamo la capitale come simbolo e baluardo dell’unità nazionale, ma, di più, riteniamo offensiva ogni dichiarazione e farneticazione del ministro Bossi, in merito al popolo italiano, al popolo meridionale e alla sua cultura che, evidentemente, ha contribuito, e non per poco, alla crescita di questa nazione, della sua società, della sua economia» prosegue il sindaco del Pd, responsabile regionale siciliano del Dipartimento Enti Locali del suo partito. «Se Bossi non ha bisogno del Meridione d’Italia e della Sicilia, che faccia anche a meno dei nostri soldi; abbiamo prodotti a sufficienza per garantire il fabbisogno della nostra terra. Non permetteremo a nessuno di mortificare un percorso culturale che per migliaia di anni ci ha visto protagonisti e punto di riferimento dell’intera area del Mediterraneo, dai Fenici, ai Greci, ai Romani, agli Svevi ed agli Aragonesi, agli Spagnoli e ai Francesi». «Abbiamo l’uva ed il grano, l’ulivo ed un’infinità di ortaggi, il pesce ed una infinità qualità di carni rossi e bianche. Siamo produttori di formaggi e dolci, e la nostra cucina è conosciuta ed apprezzata in tutto il mondo. Produciamo prodotti di qualificato artigianato e d’avveniristica tecnologia. Siamo capaci di esportare intelligenze e cervelli in tutto il mondo. I nostri letterati hanno fatto e fanno la storia di questo Paese. Bossi ci offende e noi non possiamo rimanere immobili». I sindaci siciliani – conclude Giacomo Scala – in attesa delle pubbliche scuse,dovrebbero invitare i loro cittadini a far risplendere le loro tavole, ormai ingrigite dal tempo. Abbiamo colori, sapori ed odori irripetibili. Contribuiamo a cambiare la considerazione che i leghisti hanno del cuore dell’Italia e del suo migliore Sud. Nessuno pensi di potere fare a meno di noi»

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