TORRETTA. LA PROCURA DISPONE ACCERTAMENTI SUL CASO DELLA DONNA RIMASTA MUTA

Continuano gli accertamenti della Procura sul caso della donna rimasta muta dopo il parto. I poliziotti hanno infatti acquisito le copie della cartella clinica della donna, R.C. Originaria di Torretta la quale, dopo l’esposto presentato dal marito, è stata sottoposta ad una Tac, da medici esterni. Esame che avrebbe confermato i danni al cervello per i quali sarà necessaria una lunga riabilitazione. Per la donna era la quarta gravidanza, e dopo il parto avvenuto alla clinica Candela di Palermo, date le complicate condizioni, dolori, lesione alla vescica e sospetta ischemia, è stata trasferita all’ospedale Villa Sofia, dove si trova ancora oggi, dopo venti giorni dal parto. “abbiamo seguito tutti i protocolli, dichiara la direzione della clinica Candela, e attivato le procedure che il caso richiedeva, compreso il rischio clinico di trasferimento della paziente”. A decidere di rivolgersi alla magistratura è stato il marito dopo che in ospedale i medici avevano cominciato a parlare di dimissioni, perché ogni medico che consultava dava pareri diversi e discordanti riguardo le condizioni della moglie. La clinica continua a difendersi affermando che l’intervento è stato assolutamente normale, ma che è avvenuto in condizioni difficili, considerato che alla donna dopo tre cesarei era stato raccomandato di non rischiare un’ulteriore gravidanza. I medici, sempre secondo il marito, avrebbero spiegato che “la moglie aveva subito una sorta ictus al seguito del quale ha perso la parola”

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