MAFIA. BUSTA CON PROIETTILE AL FIGLIO DI MASSIMO CIANCIMINO

Una lettera con un proiettile di kalashnikov e minacce nei confronti del figlio di Massimo Ciancimino, Vito Andrea di cinque anni, è stata recapitata questa mattina nell’abitazione palermitana della famiglia Ciancimino. Nella missiva si legge: “Le colpe dei padri infami e traditori ricadranno sui figli. Lei e i suoi complici siete stati avvisati da troppo tempo. Lei e i suoi amici magistrati sarete la causa di tutto”. Massimo Ciancimino, che ha definito la vicenda una “vigliaccata”, ha annunciato che non risponderà più alle domande dei magistrati e che intende ritirare dal commercio il suo libro “Don Vito” pubblicato tre mesi fa, in cui il figlio dell’ex sindaco racconta la sua vicenda personale e i particolari inediti sulla cosiddetta trattativa tra lo Stato e la mafia nel 1992. “Perche’ prendersela con un bambino di appena cinque anni? Che senso ha inviare un proiettile di kalashnikov a mio figlio Vitoandrea? Sono questi i vantaggi di cui godrei?”. “Vedrete che non arrivera’ neppure un messaggio di solidarieta’ per mio figlio Vitoandrea – prosegue ancora Massimo Ciancimino – quando arrivano lettere di minacce a qualunque altra persona, ci sono tonnellate di messaggi di solidarieta’. Ma mio figlio non ne avra’, perche’ deve pagare non so quali colpe. Sono stanco. E’ la verita’, non ha piu’ senso continuare il mio percorso. Ecco perche’ non parlero’ piu’ con i magistrati”. Questa mattina il figlio dell’ex sindaco mafioso di Palermo, Vito, doveva essere ascoltato dai magistrati della Procura di Palermo che stanno indagando sulla cosiddetta “trattativa” tra Cosa nostra e lo Stato.

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