CARINI. KELLER, MOBILITÀ PER 204 LAVORATORI

Dopo 25 anni trascorsi tra promesse di sviluppo, amministrazione controllata e passaggi societari contrassegnati da lunghi periodi di cassa integrazione degli operai e arresti di ex dirigenti, la Keller sembra giunta ancora una volta a un bivio.
Dopo avere comunicato la decisione di chiudere lo stabilimento di Carini ieri l’azienda, ha avviato la procedura di mobilità per 204 lavoratori. I delegati sindacali ne sono stati informati ieri con un documento inviato dall’azienda, che giustifica la chiusura con la mancanza di carichi di lavoro. La Keller, è controllata dalla Hig di Brescia e dal gruppo Busi di Bologna, appena entrato nella Mediterranea holding, societa’, di cui e’ maggiore azionista la Regione siciliana, che si e’ aggiudicata la gara per rilevare la societa’ di navigazione Tirrenia. Nei giorni scorsi il management di Keller ha presentato il nuovo piano industriale al ministero dello Sviluppo, prevedendo la cessazione dell’attività nella fabbrica siciliana e il mantenimento dello stabilimento di Villacidro, in Sardegna.
Per i lavoratori siciliani, in cassa integrazione in deroga fino al prossimo ottobre, si apre dunque la prospettiva nera del licenziamento, con i sindacati che chiedono alla Regione siciliana di salvare la storica azienda di materiale rotabile, fondata nel 1985 dall’imprenditore Giovanni Salatiello.
Dopo pochi anni dalla sua creazione, la Keller Meccanica si aggiudicò diverse commesse da parte delle Ferrovie dello Stato per costruire vagoni e carrozze, acquisendo anche clienti all’estero. Aumentano i dipendenti: 250 nell’85, 360 nel 1990 per diventare oltre 500 negli anni seguenti. La Keller diventa il simbolo del rilancio industriale. Ma nei primi anni del ’90, lo scenario comincia a cambiare fino ad arrivare ad oggi nell’incubo della chiusura e del licenziamento.

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