BORGETTO. INTIMIDAZIONE AL CONSIGLIERE COMUNALE GIUSEPPE BARBARO

Una testa di capretto mozzata è stata lasciata davanti la sede sindacale al civico 1 di via Palma a Borgetto del consigliere comunale del gruppo “Solidarietà e Libertà” Giuseppe Barbaro. La scoperta è stata fatta questa mattina, intorno alle 8.30, da alcuni abitanti della zona che hanno notato uno strano sacco di plastica appeso sulla porta del patronato, e perciò hanno subito contattato Barbaro. Il consigliere comunale prima di aprire l’involucro ha aspettato l’arrivo dei carabinieri della locale stazione che hanno quindi costatato che si trattava di una testa di capretto mozzata. Giuseppe Barbaro ha presentato ai militari denuncia contro ignoti. Gli uomini dell’arma non escludono nessuna pista, mentre Barbaro ipotizza che il messaggio minatorio possa essere attribuito alla sua attività politica, magari –afferma “alla battaglia contro la privatizzazione dell’acqua di cui sono stato un promotore, insieme al mio gruppo politico. Sono deluso, amareggiato –continua Barbaro- e sto valutando anche la possibilità di abbandonare l’attività consiliare, dato che si tratta del secondo gesto intimidatorio nei miei confronti”. Infatti, al consigliere Barbaro meno di due anni fa gli fu incendiata la macchina, una Fiat Punto. Vicino a Giuseppe Barbaro, il segretario cittadino del PD, Alessandro Santoro e il presidente del locale PDL Gioacchino De Luca. “Non parteciperemo ad alcun consiglio comunale straordinario –tuona Santoro- siamo stanchi delle solite passerelle politiche che non portano a nulla”. Giuseppe Barbaro –afferma il suo gruppo politico- è stato per Borgetto un punto di riferimento ed ha sempre combattuto, senza speculazioni e senza interessi personali, ma solo per lo sviluppo ed il benessere del paese.
Attorno al consigliere Barbaro si stringono anche il sindaco di Borgetto Giuseppe Davì, la giunta comunale, il presidente dell’assise civica Salvatore Rizzone, il gruppo di maggioranza “Impegno per lo sviluppo” per voce del consigliere comunale Roberto Davì e per voce del capo gruppo del movimento MPA, Gioacchino Polizzi, che in una nota esprimono incondizionata solidarietà per il vile atto intimidatorio subito.

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