BANDISTISMO. PM INGROIA, SU GIULIANO TESTIMONIANZE TRA MITO E VERITA’

Su Salvatore Giuliano, il bandito di Montelepre, ucciso in circostanze misteriose nel luglio di sessant’anni fa, ci sono testimonianze “che vanno tra il mito e la verita”. Il Procuratore aggiunto di Palermo, Antonio Ingroia, e’ il magistrato che coordina l’inchiesta sull’omicidio Giuliano, riaperta da poco per cercare di fare luce sull’intricata vicenda ancora avvolta nel mistero, nonostante siano trascorsi sessant’anni. “Stiamo aspettando gli esiti degli accertamenti tecnici che ho disposto sul materiale a disposizione – spiega Ingroia- Ma posso dire fin d’ora che ci stiamo andando con i piedi di piombo, non escludiamo niente. Ma prima di fare ipotesi aspettiamo. Ci muoviamo solo sulla base di fatti concreti e non su congetture”. La Procura di Palermo e’ chiamata a fare luce, in particolare, sull’ipotesi che il cadavere di Giuliano ripreso sul luogo del delitto, il cortile De Maria a Castelvetrano (Trapani), fosse lo stesso di quello fotografato nell’obitorio del cimitero di Castelvetrano. Ecco perche’ e’ stato disposto dalla magistratura un esame approfondito dei filmati e delle fotografie a disposizione. A mettere in dubbio la certezza che il cadavere mostrato ai giornalisti fosse davvero Salvatore Giuliano e’ stato, tra gli altri, un docente di Medicina Legale, il professor Alberto Bellocco. “Dobbiamo fare un’attenta verifica del materiale a nostra disposizione – spiega ancora Ingroia – per accertare se quanto affermato dal professor Bellocco sia plausibile”
Il Procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia sta cercando, quindi, di stabilire se effettivamente il cadavere di cortile De Maria a Castelvetrano sia lo stesso del corpo di Salvatore Giuliano dell’obitorio. “Purtroppo abbiamo poche immagini a disposizione – ha detto ancora il magistrato – ma noi cerchiamo di fare luce grazie alle tecniche che abbiamo a disposizione nell’eseguire gli accertamenti”. A chiedere la verifica sul cadavere e’ stato un giornalista Rai, Franco Cuozzo, che sta scrivendo un libro sulla vicenda, l’ennesimo sul mistero di Montelepre. Un altro e’ stato pubblicato di recente dal nipote di Giuliano, Giuseppe Sciortino Giuliano ‘Via d’inferno. Cause ed affetti’, in cui l’uomo racconta che il nonno sarebbe scappato negli Stati Uniti e che sarebbe morto solo pochi anni fa, ultraottantenne, dopo essere tornato due volte in Sicilia. “Una ricostruzione – spiega il nipote – frutto dell’immaginario popolare”. E il mistero si infittisce sempre di piu’.

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