PROVINCIA. ANCORA GUERRA TRA ATO IDRICO E APS PER GESTIONE ACQUA.

Licenziamento di 189 dipendenti e immediata riconsegna delle reti ai Comuni.
Sono queste le conseguenze evidenti che provocherà la possibile liquidazione
dell’Aps. Nell’assemblea di domani, l’ acque potabili siciliane potrebbe
infatti decidere di mettere in liquidazione la società. La decisione è una
risposta alla lettera spedita il 2luglio scorso da Claudio Delfino, direttore
dell’Autorità d’ambito, nella quale si additava l’Aps di non aver depositato
nei termini previsti la cauzione di 10 milioni di euro e quindi comunicava la
rescissione del contratto di gestione per inadempienza contrattuale. L’Aps ha
inoltre risposto che la cauzione dovrà essere rideterminata e che per questo c
è un arbitrato in corso, e che le condizioni in cui è stata messa per operare
non siano state delle migliori. “il rinnovo della cauzione – dichiara il pres
della provincia Giovanni Avanti- è un obbligo previsto dalla convenzione e
risulta svincolato da ogni fattore economico e finanziario a cui Aps spa
subordina il rinnovo della polizza. La paventata decadenza- continua Avanti-
deve comunque essere preceduta dal formale provvedimento dell’assemblea dei
sindaci. La restituzione delle infrastrutture – conclude- potrà avvenire solo
successivamente all’adozione di tale provvedimento con tempi e modalità da
concordare. Sempre che Aps sia d’accordo.” L’eventuale uscita di scena della
società acque potabili siciliane, avrebbe inoltre conseguenze dirette anche per
l’Amap, azienda che avrebbe dovuto gestire il servizio idrico fino al 2021, per
poi essere assorbita da Aps.

Hide picture