MAFIA SAN CIPIRELLO. NUOVI RISVOLTI, A GIUDIZIO BRUSCA, LO VOI E VASSALLO

Nuovi risvolti per il delitto Angelo Lo Voi il pastore di San Giuseppe Iato ucciso il 2 agosto del 2006. non volle cedere al racket, vendendo un suo terreno ad un prezzo irrisorio: questo sarebbe stato il motivo che gli procurò la morte. Per il delitto rimasto per molti anni inspiegato, Giovan Battista Vassallo, 31 enne di San Giuseppe Iato, è stato rinviato a giudizio dal gup Giangaspare Camerini. Secondo la procura infatti, Vassallo cercava di imporre il suo potere, in contrasto con il presunto boss Giuseppe Brusca, 79 anni, che in quegli anni dominava in quelle terre. Per lo stesso Brusca e per il genero 44enne, Tommaso Lo Forte, imprenditore edile, il giudice al termine della stessa udienza preliminare, ha disposto il rinvio a giudizio per associazione mafiosa. Il processo inizierà il 239 settembre davanti alla prima sezione della Corte d’Assise. Parte civile saranno, la moglie di Lo Voi, Santina Gru, e la figlia, assistita da Francesca Fucaloro, e la Provincia di Palermo, nella persona di Cetti Pillitteri. Brusca, Lo Forte, entrambi difesi da Maria Rizzo, e Vassallo, difeso da Vincenzo Gianbruno e fabio Ferrara, furono arrestati lo scorso novembre con le accuse di mafia ed estorsione.

Così dopo un colpo a vuoto per spaventarlo, e una corsa disperata nelle campagne di san cipirello, Angelo Lo voi fu ucciso, con tre colpi di arma da fuoco, due alle spalle e uno alla tempia, nei pressi della cantina “Calatrasi”.

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