MAFIA. CARCERE DURO CONFERMATO PER LO PICCOLO JUNIOR
Pienezza ed efficacia sul carcere duro. È quanto confermato dalla Corte costituzionale nei confronti di Sandro Lo Piccolo, figlio del boss Salvatore, catturato insieme al padre il 5 novembre 2007, che aveva chiesto un’attenuazione della pena. Le interpretazioni date dal legislatore sul 41 bis, sono conformi alla Costituzione e non contrastano col senso di umanità nel trattamento da riservare ai detenuti mafiosi. La riduzione da quattro a due ore d’aria e la riduzione a un’ ora al mese da due dei colloqui con avvocati e familiari sono alcune modifiche di cui la Consulta è favorevole. “se stesse in un regime penitenziario ordinario- scrivono i magistrati riferendosi a Lo Piccolo junior- sarebbe in grado di mantenere i vincoli associativi con l’organizzazione e potrebbe ordinare attività pregiudizievoli per la sicurezza del circuito carcerario.” “l’inasprimento della normativa, prosegue l’ordinanza riguardante Sandro Lo Piccolo- è chiaramente giustificato da esigenze di ordine e sicurezza.” è comunque possibile ai detenuti fare ricorso a tutti i sistemi di impugnazione, non limitati, previsti dalla legge. Nonostante ciò le esigenze di sicurezza prevalgono sui diritti individuali, pertanto la riduzione delle ore d’ aria e di quelle destinate ai colloqui non lede diritti costituzionalmente garantiti.