SALVATORE CINTOLA NON E’ INDAGATO PER PECULATO
Ha mandato l’autista con l’auto blu a comprare la cocaina ma il deputato regionale dell’Udc, Salvatore Cintola, non è indagato per peculato, è stato solo segnalato alla prefettura come assuntore di sostanze stupefacenti. A chiarire la posizione del politico è stato il procuratore aggiunto di Palermo, Teresa Principato, che con i pm Marcello Viola ed Emanuele Ravaglioli ha coordinato le indagini condotte dalla squadra antidroga della mobile di Palermo. Cintola è stato, effettivamente, indagato in passato ma la sua posizione è stata archiviata mentre la sua segretaria, Sabrina Di Blasi, 34 anni, è stata arrestata per spaccio. ”La Di Blasi telefona a Cintola perché mandi i soldi per la droga. Cintola manda l’auto per prendere lo stupefacente e lasciare il denaro. Ma non c’è prova – spiega la Principato – che insieme non siano stati inviati atti d’ufficio. La sua posizione è stata archiviata con la vecchia formula dell’insufficienza di prove”. L’orientamento giurisprudenziale, tra l’altro, è stato sancito dalla corte di Cassazione. Intanto il segretario nazionale dell’Udc Lorenzo Cesa ha sospeso Cintola dal partito proponendo ai probiviri l’espulsione immediata dal partito e chiedendo al capogruppo all’Ars, Rudy Maira, di procedere all’espulsione immediata anche dal gruppo. “Al di là dell’accertamento dei fatti, che ci auguriamo avvenga al più presto – afferma Cesa in una nota – la condotta morale tenuta da Salvatore Cintola, che già da tempo con le sue scelte politiche si era di fatto collocato fuori dall’Udc, appare incompatibile con i valori dell’Unione di Centro e rende improponibile la sua permanenza nel nostro partito”. Già nel 2004, dopo l’ennesimo dialogo, i poliziotti avevano fatto irruzione nella segreteria del parlamentare, ex assessore regionale al Bilancio nel governo guidato da Salvatore Cuffaro, sequestrando dieci grammi di droga alla sua segretaria, Sabrina Di Blasi. Cintola è stato indagato nei mesi scorsi anche per corruzione dopo le dichiarazioni di Massimo Ciancimino su alcune tangenti pagate per i lavori di metanizzazione nei comuni siciliani.