GRANDE SUCCESSO DI PUBBLICO PER IL IX RADUNO BANDISTICO SALVATORE LICARI

Dopo lo stop dello scorso anno, Montelepre è tornata ad ospitare la nona edizione del Raduno Bandistico “Salvatore Licari”. Un evento promosso dalla Pro-loco, in collaborazione con il comune, che ha fatto da apripista ai festeggiamenti del Santissimo Crocifisso al via da oggi. La manifestazione ha preso il via con il corteo delle autorità seguito dai complessi bandistici che hanno preso parte alla rassegna. Presenti gli Ottoni Animati, le Banda Musicali Città di Termini Imerese, la Giuseppe Verdi di Cefalà Diana, la Città di Calatafimi-Segesta, la Pietro Mascagni di Aspra-Bagheria e l’Amadeus di Montelepre. Dopo avere animato le strade del paese con marce festose, le associazioni musicali hanno dato vita ad un concerto in Via della Torre, eseguendo brani di musica classica, ma anche celebri colonne sonore di kolossal. Il raduno bandistico Salvatore Licari nasce per volontà della Pro Loco allo scopo di onorare la memoria dell’omonimo grande musicista, nato a Montelepre il 21 settembre del 1914. Salvino, così chiamato dai familiari e dagli amici, fin dalla giovanissima età fu avviato allo studio della musica ed in particolare del trombone. Già a 9 anni suonava nella banda musicale di Montelepre. Studiò trombone al conservatorio Vincenzo Bellini di Palermo e subito dopo entrò a far parte dell’orchestra del teatro Massimo. Nel 1938 ebbe l’opportunità di entrare nell’orchestra sinfonica dell’eiar, oggi Rai e in quello stesso periodo fu attratto dalla musica jazz, suonando con le più prestigiose orchestre dell’epoca. Chiamato in Venezuela, fu nominato negli anni 48-50, direttore del conservatorio dell’accademia musicale di San Cristobal di Caracas e direttore artistico dell’opera della stessa città. In quegli anni compose brani di musica da camera e per orchestra, ma sua composizione più importante è la Messa in Requiem per un prigioniero che dedicò ad un amico. La composizione fu eseguita, sotto la sua direzione, dall’orchestra dell’accademia della Musica Santa Cecilia di Roma, di cui poi divenne primo trombone, e in quell’occasione fu premiato con la bacchetta d’oro a conferma di una lunga carriera di successi e riconoscimenti. Salvatore Licari suonò con tutti i più grandi direttori d’orchestra del mondo, ricevendo anche una menzione pubblica dal grande Maestro Arturo Toscanini. Uomo riservato e schivo, colto compositore e musicista appassionato, era considerato uno dei più grandi interpreti di brani solistici per trombone. Colto da un male alle corde vocali, smise di suonare e per scelta si ritirò a vita privata. Morì a Roma, nel settembre del 1992, ma la sua memoria, grazie al raduno bandistico, a Montelepre continua a vivere. I PARTICOLARI NEL TG

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