PALERMO. PROTESTANO SOTTO L’ARS GLI EX CIAPISTI

Hanno vissuto per anni tra speranze ed illusioni, tra rinnovi e rinvii, tra infiniti ma e se, tra un corso di formazione e una work experience e, adesso dopo quasi un decennio della serie “prima o poi” il contratto arriva, si ritrovano ogni mattina e da due mesi davanti la sede della Regione o dell’ARS, nella speranza che un pezzo grosso della politica, magari un onorevole, li prenda per mano e li conduca nel paradiso terreste del posto di lavoro sicuro, che tra l’altro, gli spetta di diritto. Loro, quelli che protestano già da febbraio scorso, sono i 417 ex ciapisti, ovvero gli ex corsisti del CIAPI di Palermo, un ente di addestramento professionale. Gli ex ciapisti, provengono da diversi paesi della Sicilia occidentale, Partinico in primis, ma anche Trappeto, Montelepre, Borgetto, Terrasini e via dicendo. Queste 417 persone, dopo ben tre corsi di formazione su tematiche socio-sanitarie, hanno lavorato, nell’ambito di work esperienze, a vario titolo nelle ex Asl (ora Asp) di Palermo e provincia: consultori familiari, sert, uffici della salute mentale o della psichiatria infantile, con la mansione di spicciafacenne: ragioneria, amministrazione, gestione di banche dati, i principali compiti che venivano svolti dai ciapisti, che dagli uffici delle ex ASL, adesso si ritrovano sotto la sede di Palazzo dei Normanni, quotidianamente e sempre più accaniti, soprattutto dopo che il governo regionale, li ha esclusi e senza una nessuna giustificazione, dalla finanziaria varata dal parlamento siciliano all’alba del 1 maggio, proprio nella giornata dei lavoratori. Lavoratori, ecco come vorrebbero essere chiamati e chi vorrebbero essere un giorno, gli ex ciapisti…
INTERVISTA NEL TG.

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