OMICIDIO TOCCO. GUP CHIEDE NUOVE ESAME DEI PENTITI-IMPUTATI
A sorpresa, nel giorno in cui avrebbe dovuto emettere il verdetto, il giudice per le udienze preliminari Lorenzo Matassa, ha disposto il nuovo esame degli imputati, i pentiti Francesco Briguglio di Cinisi e Gaspare Pulizzi di Carini, “per precisare eventuali responsabilità esterne”. E’ accaduto in uno dei due processi per il sequestro e l’omicidio di Giampiero Tocco rapito davanti alla figlia il 26 ottobre del 2000 a Terrasini e ucciso, strangolato e sciolto nell’acido in un casolare ubicato nelle campagne di Torretta. In un altro processo sono imputati quali mandanti Damiano Mazzola di Cinisi e i boss Sandro e Salvatore Lo Piccolo. Giampiero Tocco era un amico di Peppone Di Maggio, figlio del boss cinisense Procopio e la sua eliminazione fu decisa perché secondo le informazioni raccolte dai Lo Piccolo, infatti, Tocco aveva attirato Di Maggio in un tranello. Testimone inusuale del rapimento fu la figlia di Tocco, all’epoca una piccola di soli 7 anni, in macchina con lui al momento del sequestro e lasciata nell’autovettura da sola. Proprio lei ha ricostruito la dinamica del rapimento. La bambina aveva disegnato in una caserma dei carabinieri, la stessa sera in cui il padre fu sequestrato dai killer di mafia, travestiti da poliziotti la scena del rapimento. Inoltre lunedì scorso, su richiesta del pm Francesco Del Bene e’ stata ascoltata l’intercettazione ambientale realizzata grazie alle microspie nell’auto di Tocco che, al momento del sequestro, era tenuto sotto controllo dalla polizia. La vittima supplica i carnefici, di non fare del male alla figlia. In aula è stata fatta sentire anche la drammatica telefonata tra la bimba e la madre. La piccola, dopo il rapimento, avvenuto a Terrasini, chiamò a casa col cellulare del padre, rimasto in auto, e raccontò che uomini vestiti da poliziotti avevano portato via l’uomo, poi cristallizzò il tragico momento in un disegno. Il 4 giugno il gup Matassa fisserà le date di esame dei collaboratori di giustizia.