MAFIA. IL PENTITO PASTA ACCUSA L’EUROPARLAMENTARE UDC ANTINORO

Il nuovo pentito di mafia Manuel Pasta, del clan Lo Piccolo, che da circa 10 giorni rende dichiarazioni ai magistrati della Procura antimafia di Palermo, oltre ad aver fatto arrestare il reggente di Resuttana, Andrea Quatrosi ed i suoi due picciotti Carlo Giannusa e Mario Napoli, accusa, tra gli altri, anche l’eurodeputato Udc Antonello Antinoro, gia’ indagato da alcuni mesi per voto di scambio. In particolare, Pasta in un verbale, ancora secretato, pur ammettendo di non avere avuto contatti diretti con l’ex assessore regionale ai Beni culturali e oggi europarlamentare, sostiene che Antinoro avrebbe avuto “rapporti con alcuni esponenti del clan mafioso” di Resuttana e dell’Arenella che gli avrebbero procurato dei voti in cambio di soldi. Antinoro, che è imputato nel processo Eos, ha sempre respinto tutte le accuse e già prima delle dichiarazioni di Pasta aveva scelto il rito immediato e quindi andrà direttamente in Tribunale saltando l’udienza preliminare. Il neo collaboratore di giustizia però non ha avuto rapporti diretti col politico dell’Udc che ribadisce attraverso i suoi legali di “non aver mai saputo che le persone che gli avevano reso alcuni servizi di attacchinaggio e volantinaggio (e che per questo sarebbero state pagate, non per l’acquisto dei voti) fossero vicine a cosa nostra”. vMentre il procuratore aggiunto Antonio Ingroia, nel corso della conferenza stampa di ieri per l’arresto di Quatrosi, Giannusa e Napoli, non conferma le accuse di Pasta ad Antinoro, pero’ spiega: “I rapporti tra la mafia e la politica costituiscono il passato e il presente, spero che non costituiscano anche il futuro”, ha affermato.

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