MAFIA. ARRESTATI TRE MAFIOSI. UNO E’ ORGINARIO DI PARTINICO. SI TRATTA DI ANDREA QUATROSI
I pentiti di mafia raccontano che Andrea Quatrosi, 52 anni, originario di Partinico, e’ il nuovo ‘reggente’ della famiglia mafiosa di Resuttana a Palermo. Quatrosi e’ uno dei tre uomini fermati all’alba di oggi con l’accusa di associazione mafiosa ed estorsione. Ma chi e’ Quatrosi, finora sconosciuto ai piu’ e che ha compiuto una carriera criminale molto veloce. Da rapinatore sarebbe diventato il capo di uno dei mandamenti mafiosi piu’ importanti di Palermo. Affiliato ritualmente solo da poco,
Quatrosi, per anni, si e’ occupato della latitanza dei boss Salvatore e Sandro Lo Piccolo. Come racconta il pentito Francesco Briguglio di Cinisi, nell’interrogatorio del 20 gennaio 2009: “Ho conosciuto Salvatore e Sandro Lo Piccolo nell’inverno 1999, mi furono presentati da Andrea Quatrosi che conoscevo dall’82 perche’ insieme
coinvolti in rapine”. Per conto dei padrini di San Lorenzo, mandamento
confinante con quello di Resuttana, Quatrosi nascondeva anche le armi:
kalashnikov, mitragliette, fucili a pompa. I collaboratori di giustizia
raccontano che era solito tenere una P38 nascosta dietro al battiscopa della
camera dal letto. Parte dell’arsenale del clan l’aveva affidato a una coppia
di insospettabili di Cinisi. La cerimonia in cui e’ diventato formalmente un uomo d’onore e’ stata ‘officiata” da Giuseppe Liga, l’architetto arrestato di recente perche’ ritenuto successore dei Lo Piccolo alla guida di San Lorenzo. Secondo Manuel Pasta, il nuovo pentito del clan Lo Piccolo, Quatrosi “regge attualmente Resuttana e uomini d’onore liberi di questo territorio che sono Mario Napoli e Carlo Giannusa”, entrambi arrestati oggi con Quatrosi. Sarebbe sempre lo stesso Quatrosi a custodire il ‘libro mastro’ della cosca di Resuttana con i nomi dei commercianti che pagano il pizzo. “Ho curato io personalmente la redazione del documento – ha detto ancora Pasta – inserendo le attivita’ commerciali da taglieggiare menzionate con un sinonimo e mai
con il nome effettivo, gli importi ottenuti e i periodi di riscossione”.
Il fermo di oggi, è stato emesso dai magistrati della Dda di Palermo Antonio Ingroia, Lia Sava, Marcello Viola, Annamaria Picozzi, Francesco Del Bene e Gaetano Paci.
I militari, inoltre, stanno eseguendo una serie di perquisizioni domiciliari anche finalizzate al ritrovamento dell’arsenale militare della cosca. I controlli si stanno concentrando soprattutto tra Villagrazia di Carini e Cinisi. Nelle operazioni sono impegnati anche gli artificieri dell’Arma. Dunque in carcere sono finiti Andrea Quatrosi, 52 anni, originario di Partinico e ritenuto il capo mandamento di Resuttana, Carlo Giannusa, 41 anni e Mario Napoli, 45 anni, detto Big Jim. Questi ultimi due avrebbero curato la gestione delle estorsioni per conto della cosca. La Dda ha deciso di disporre il fermo urgente dei tre mafiosi per impedire nuovi omicidi. Il neo pentito Manuel Pasta ha raccontato agli investigatori che Andrea Quatrosi, capo mandamento di Resuttana, e i suoi uomini stavano progettando due delitti: quello di Michele Pillitteri, un commerciante che faceva estorsioni senza l’autorizzazione della mafia, e quello di Gioacchino Intravaglia, soggetto di cui il collaboratore fa il nome, senza spiegare, però, il movente dell’agguato mai commesso. Pillitteri che chiedeva il pizzo “usando il metodo mafioso” – racconta Pasta – ha subito anche un attentato incendiario da parte del clan. Due dei fermati, Carlo Giannusa e Mario Napoli, si erano già procurati gli scooter che il commando avrebbe dovuto usare per l’omicidio e avevano pedinato la vittima. Ma – racconta Pasta – “Pillitteri venne risparmiato perchè quando tutto era pronto per l’agguato aveva un bambino in braccio”.
(Nella foto Andrea Quatrosi)