BORGETTO. INDAGINI SU DELIBERA MANOMESSA
Da 4 mila a 400 mila euro, il passo è stato breve, è bastato aggiungere 2 zeri. Documenti identici: stesse date, stesse firme in calce, tranne l’importo del compenso richiesto dal professionista, attraverso un decreto ingiuntivo, al Comune di Borgetto. La vicenda risale al 2003, quando l’allora sindaco Antonino Bonomo incaricò un tecnico, l’architetto Francesco Canzonieri, di elaborare il piano di assetto idrogeologico del territorio da allegare al piano regolatore generale. Poi, con una delibera successiva, la stessa giunta gli revocò l’incarico, nominando un’altro tecnico che scrisse e consegnò la relazione. Il problema nasce quando il primo professionista incaricato si rivolge al tribunale di Palermo per chiedere l’ingiunzione di pagamento al comune, per un importo di 400 mila euro, allegando alla richiesta, anche la delibera approvata in giunta nel 2003. Quando funzionari e dirigenti dell’ente locale hanno ricevuto le carte, sono saltati sulla sedia, mettendosi alla ricerca degli originali in archivio. Così, il sindaco Giuseppe Davì, lo scorso 15 marzo, ha nominato un legale, l’avvocato Antonio Geraci, per ricorrere contro il decreto ingiuntivo e nel contempo ha denunciato tutto ai carabinieri della locale stazione. E’ stato lo stesso sindaco Giuseppe Davì, assieme a due funzionari comunali, a presentarsi in caserma per capire di chi siano state le mani che hanno manomesso il documento e per le quali si ipotizzano accuse quali falso in atto pubblico, truffa e peculato.