ATO RIFIUTI PA 1. EMERGENZA RIFIUTI: CHIUDE LA DISCARICA DI PARTINICO
Chiude ancora una volta la discarica di contrada Baronia-Provenzano di Partinico. Ad annunciarlo è il presidente dell’Ato Rifiuti Palermo 1, Giacomo Palazzolo, che alle 12 di oggi ha disposto la chiusura del sito. Questa volta la causa è legata all’esplosione di una bombola contenente residui di gas. Sabato scorso, infatti, tra la spazzatura raccolta nei cassonetti dal personale dell’Ato, c’era pure il recipiente esplosivo che nello scoppio ha seriamente danneggiato il trituratore che permette di ridurre notevolmente il volume dei rifiuti. Senza questo attrezzo la discarica di Partinico non può lavorare a pieno regime, da qui la scelta di chiudere con la conseguenza più ovvia: l’ennesima emergenza rifiuti nei 12 comuni soci dell’Ato Palermo 1. Il rischio è davvero concreto, infatti, lo stop al conferimento in discarica potrebbe durare per diversi giorni o forse settimane. La Rigenera, l’impresa, che si occupa del pretrattamento dei rifiuti depositati ultimamente nelle aree di stoccaggio dell’impianto di Partinico e con la quale era stata aperta una fideiussione, dovrebbe riparare il trituratore ma avendo ricevuto solo 10 mila euro dei 300 mila richiesti alla servizi comunali integrati, non avrebbe intenzione di “soccorrere” l’ambito territoriale ottimale Palermo 1, che al momento attraversa l’ennesima crisi di liquidità. “Abbiamo già espletato la gara d’appalto per l’acquisto del trituratore alla discarica Baronia-Provenzano –afferma il presidente Giacomo Palazzolo- ed una ditta si è anche assegnata la commessa, ma continuiamo ad essere in attesa dei soldi che abbiamo chiesto alla Protezione Civile per la spesa. Comunque –continua Palazzolo- il problema di liquidità è giornaliero. Le ditte oramai non vogliono farci più credito, addirittura –aggiunge il presidente dell’Ato 1- non vogliono fornirci nemmeno le scope per la raccolta dei rifiuti. Non è possibile –conclude Giacomo Palazzolo- continuare a spizzichi e bocconi, insomma non ci viene garantita dalla Regione chiarezza e spiegazioni per la carenza dei fondi”.