RIPRENDE A SINGHIOZZO LA RACCOLTA DEI RIFIUTI NEI 12 COMUNI DELL’ATO PALERMO 1

A singhiozzo, ma è ripresa già da questa mattina la raccolta dei rifiuti nei 12 comuni della società d’ambito territoriale Palermo 1. Dopo diversi giorni di sciopero che hanno compromesso le condizioni igienico-sanitarie di un intero territorio, gli operai sono tornati al lavoro, anche se con i soli automezzi ritenuti idonei nel rispetto delle norme sulla sicurezza. Nall’autoparco di Capaci e di Partinico sono stati messi in funzione gli autocompattatori e i gasoloni con i minimi requisiti previsti dalla legge per rimuovere i quintali di spazzatura che si sono accumulati nelle ultime settimane sia nelle periferie che nei centri urbani di tutti i 12 paesi. E’ il risultato dell’accordo raggiunto ieri nella sede di Cinisi dell’azienda, tra le organizzazioni sindacali e i sindaci soci dopo un lungo tavolo di concertazione in cui sono stati affrontati i temi della mancanza di liquidità necessaria per il pagamento dei salari, per il funzionamento dei mezzi e per la messa in sicurezza delle strutture adibite ad autoparco. L’emergenza rifiuti nei comuni di Carini, Capaci ed Isola delle Femmine dovrebbe rientrare già da oggi, visto l’ausilio di ditte esterne in servizio anche in queste ore, a cui i rispettivi amministratori si sono rivolti nei giorni scorsi per scongiurare problemi di natura igienico-sanitaria. Decisione che aveva generato panico tra le maestranze dell’ato e della società interinale. A Partinico, la rimozione dei rifiuti avviene invece molto a rilento. A quanto pare sarebbero solo 4 i gasoloni usciti dal locale autoparco per ripulire le aree invase dalla spazzatura. Gli autocompattatori sono attualmente oggetto di controlli e verifiche ed altri automezzi sono ricoverati in officine per i necessari interventi di manutenzione. Negli altri comuni, Terrasini, Cinisi, Torretta, Borgetto, Montelepre, Giardinello, Trappeto e Balestrate, gli operai, anche se con pochi mezzi a disposizione, stanno cercando di riportare tutto alla normalità. Probabilmente ci vorrà più di qualche giorno prima che il servizio possa tornare ad essere svolto in regime ordinario in tutto l’ambito territoriale ottimale, e per questo sarà necessario ricorrere all’affitto di automezzi idonei. Circa duecento lavoratori dell’Ato rifiuti Palermo 1 hanno manifestato ieri davanti alla sede di Cinisi dell’azienda mentre si svolgeva la riunione dei sindaci dei Comuni soci. L’incontro è stato organizzato per cercare di trovare una soluzione alla crisi economica della società che ha causato l’interruzione del servizio di raccolta dei rifiuti nei dodici Comuni del comprensorio. Gli operai, infatti, da sabato si astengono dal lavoro perché non ricevono gli stipendi e perché ritengono che i mezzi e il vestiario per lo svolgimento del servizio non rispettino i requisiti minimi di sicurezza. Nel corso del pomeriggio ci sono stati diversi momenti di tensione tra i lavoratori che hanno accusato i sindaci di non versare nelle casse dell’Ato le somme dovute. Al termine della riunione tutti i Comuni soci si sono impegnati a fare delle anticipazioni di cassa, per un totale un milione e duecentomila euro, al fine di poter pagare gli stipendi ai dipendenti, affittare i mezzi per la raccolta in sostituzione di quelli di proprietà della società, ritenuti inidonei, e provvedere alle altre spese per riavviare il servizio. Nel frattempo i sindaci attendono con fiducia che la Regione accetti di concedere 4 milioni e mezzo di euro, richiesti come anticipo sul Fondo di rotazione, che darebbero un po’ di ossigeno alle esangui casse dell’Ato. In giornata saranno ricevuti, assieme ad una delegazione di lavoratori e ai rappresentati sindacali, dall’assessore regionale all’Energia Pier Camillo Russo. Ma i lavoratori, in un primo momento, non hanno accettato la decisione dei sindaci di utilizzare mezzi privati per la raccolta dei rifiuti, chiedendo garanzie per il futuro. Al termine dell’incontro, sull’argomento, gli animi si sono rasserenati. I sindaci hanno spiegato ai lavoratori che non ricorrere agli automezzi in affitto, significherebbe mettere a rischio la loro occupazione, pertanto alla fine accettato le proposte degli amministratori e da oggi sono tornati al lavoro. Intanto proprio oggi potrebbe essere la giornata decisiva per la ridefinizione degli Ato rifiuti. Infatti sarà discusso all’Assemblea regionale siciliana il disegno di legge che prevede la riforma delle società d’ambito. Se dovesse essere approvato senza modifiche gli Ato in Sicilia sarebbero ridotti da 27 a 9, uno per provincia. Il nuovo assetto delle società d’ambito potrebbe però avere una vita brevissima perché la Camera dei deputati, su proposta della Lega Nord, ha approvato venerdì scorso la loro soppressione. Se anche il Senato darà il suo assenso all’eliminazione degli Ato il sistema di raccolta rifiuti sarà, ancora una volta, da ridisegnare.

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