RIFIUTI. DISACCORDO ALL’ARS SUL NUMERO DEGLI ATO
Va avanti, ma con lentezza, l’esame del disegno di legge sulla gestione integrata dei rifiuti e la bonifica dei siti inquinati a Sala d’Ercole. Nella seduta pomeridiana di ieri sono stati approvati, con emendamenti, soltanto altri due articoli: il terzo sulle competenze delle province e il quarto su quelle dei Comuni.
Ma il dibattito ha subito una battuta d’arresto quando è stata avviata la discussione sull’articolo 5, che definisce il numero degli Ato.
Il ddl originario ne prevede nove, uno per provincia, diventati però dodici nell’emendamento dell’Mpa, che introduce tre Ato metropolitani per le città di Palermo, Catania e Messina. Su questo punto ci sarebbe un assenso di massima del governo, anche se l’assessore all’Energia, Pier Carmelo Russo, ha ribadito in aula che per lui gli Ato sono e devono rimanere nove, al massimo dieci, includendo quello delle isole minori. Russo ha fretta che il ddl diventi legge, visto che gli Ato sono al collasso e le discariche a rischio chiusura. Diverse società d’ambito stanno chiedendo anticipazioni di cassa alla Regione per milioni di euro, perché non riescono a fare fronte alle spese.
A turbare gli animi c’è anche l’emendamento del Partito democratico che recupera i pochi Ato “virtuosi”, vale a dire quelli con i conti in regola e che abbiano realizzato nel 2008 una percentuale di raccolta differenziata superiore al doppio della media conseguita negli altri Ato della stessa provincia.
Anche questa tornata dell’attività legislativa è stata caratterizzata da un dibattito serrato, nel corso del quale è stata chiesta la verifica del numero legale, ed è stata necessaria anche una lunga sospensione dei lavori per consentire ai parlamentari di approfondire ulteriormente le diverse proposte di modifica, contenute nei numerosi emendamenti all’esame del Parlamento siciliano.
Il presidente Cascio ha quindi rinviato i lavori alle alle 16 di oggi. Dovrebbe essere quindi stabilito tra poche ore il numero degli Ato.