PARTINICO. I GIOVANI COMUNISTI CHIEDONO DIMISSIONI ASSESSORE CATERINA PANZAVECCHIA

I giovani comunisti di Partinico chiedono le dimissioni dell’Assessore alle politiche giovanili Caterina Panzavecchia, dopo il fallimento amministrativo –a loro dire- della sua attività. Il Circolo Peppino Impastato, analizza in un documento dall’emblematico titolo “L’Assessore Sordo e la Consulta invisibile” l’attività svolta da Panzavecchia, ma anche da tutta la Giunta guidata dal sindaco Salvo Lo Biundo. I giovani comunisti si concentrano sulla famigerata, auspicata e promessa “Consulta giovanile”, mai attivata, anzi occultata, così come sono state occultate –si legge nel documento- le lettere protocollate all’ufficio comunale competente, indirizzate all’Assessore Panzavecchia e di cui –affermano i giovani comunisti- non abbiamo mai avuto risposta. “Ma –si legge ancora nel documento- non serve far finta di non conoscere le situazioni, come ad esempio alcune violazioni al codice che doveva regolamentare la consulta giovanile, o far finta di non ricevere le nostre lettere per evitare che si faccia polemica o che vengano allo scoperto tutte le palesi incompetenze dell’Assessore alla Legalità e alle politiche giovanili. Insomma speriamo vivamente –affermano i comunisti- che il sindaco Salvo Lo Biundo, prenda in seria considerazione il fallimento della sua squadra di governo, incapace di gestire anche il quotidiano. Questi politici, abbiano la dignità di chiedere scusa alla città e di lasciare amministrare il paese a gente competente e soprattutto onesta –dichiarano i giovani comunisti- che faccia politica per gli altri e non sperperi il denaro pubblico per soddisfare i propri bisogni personali. Noi, -scrive ancora il Circolo Peppino Impastato- ci chiamiamo fuori da un organo, la consulta giovanile, che nel corso degli anni è stato reso inutile sia dagli assessori di riferimento sia da piccoli politicanti manipolati dai vecchi volponi della realtà partinicese. Una consulta che, secondo voci di corridoio, -affermano i comunisti- si vuole trasformare in elettiva, privando così del diritto di una partecipazione democratica le associazioni e i gruppi politici giovanili di Partinico. Poiché questa consulta giovanile invece di favorire l’incontro, il confronto e la cooperazione delle varie realtà giovanili della cittadina, ha di fatto ostacolato il raggiungimento degli obiettivi che entusiasticamente ci si era proposti, noi –concludono i giovani comunisti- proponiamo la costituzione di un forum che aggreghi tutti quei giovani che vogliono concretamente spendersi per risvegliare attraverso il dialogo la coscienza critica partinicese.

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