OPERAZIONE “ARCHITETTO”. A CASA DI MANNINO A TORRETTA, SAREBBE STATO UCCISO TOCCO
Il casolare nelle campagne di Torretta dove fu strangolato e sciolto nell’acido il commerciante Giampiero Tocco, sarebbe di proprietà di Giovanni Angelo Mannino, l’uomo d’onore arrestato ieri nell’ambito dell’Operazione Architetto, che ha fatto scattare le manette per Giuseppe Liga, il successore dei boss Lo Piccolo e per altre due persone, prestanomi della società edile Euro Tecnica delle Costruzioni srl, con sede a Capaci, si tratta di Andrea Sorvillo e Agostino Carollo. A fornire i dettagli sull’omicidio Tocco, sarebbe stato il pentito Gaspare Pulizzi di carini, nelle sue dichiarazioni ai giudici: “Nella sua abitazione di Torretta –ha messo a verbale- venne interrogato e ucciso, a opera di Salvatore e Sandro Lo Piccolo, Giampiero Tocco, in quanto ritenuto dai predetti boss –dice Pulizzi- coinvolto nell’omicidio di Giuseppe Di Maggio, figlio di Procopio Di Maggio, boss di Terrasini”. Giovanni Angelo Mannino, secondo gli inquirenti, era il braccio destro di Giuseppe Liga ed insieme stavano lavorando per la ricostruzione della nuova cupola di Cosa Nostra, in particolare il mandamento di Tommaso Natale-San Lorenzo, il regno dei boss Lo Piccolo. Su Mannino, il pentito Pulizzi ha detto anche “E’ uomo d’onore di Torretta, così mi fu presentato da Angelo Antonio Pipitone. Nel periodo dell’operazione Gotha, l’estate Gotha, l’estate del 2006, Mannino era addirittura il reggente di Torretta”. Giovanni Angelo Mannino, è il cognato del defunto boss Salvatore Inzerillo, alleato dei capimafia Stefano Bontade e Gaetano Badalamenti, il mandante dell’omicidio di Peppino Impastato. Inzerillo, fu assassinato nella guerra di mafia combattuta a suon di piombo tra Cosa Nostra palermitana e Cosa Nostra corleonese di Totò Riina e Bernardo Provenzano. Per sfuggire allo sterminio dei corleonesi negli anni ’80 i palermitani dovettero scappare e si rifugiarono negli Stati Uniti. Tra gli “scappati” c’erano anche gli Inzerillo, con cui Giuseppe Angelo Mannino è imparentato e proprio lui insieme all’Architetto Liga voleva ricostruire la nuova cupola palermitani e perciò gli inquirenti ritengono che i vecchi capi mafia, costretti a lasciare 20 anni la loro terra, siano tornati alla ribalta. Intanto dall’operazione di ieri, condotta dalla guardia di finanza emergono altri particolari legati al nostro comprensorio, come ad esempio la costruzione del nuovo centro commerciale a Carini. Giuseppe Liga è stato intercettato con un uomo ancora non identificato, mentre parlava proprio del futuro centro commerciale di Carini. La notizia è stata pubblicata da livesicilia, agenzia stampa online. Intanto il presidente della regione Raffaele Lombardo, ha annunciato che si costituirà parte civile perche’ l’Istituzione che rappresento non smettera’ mai di contrastare la mafia e i suoi tentativi di riorganizzarsi, anche attraverso il ricorso a persone insospettabili”. Le Fiamme Gialle, infatti, hanno intercettato Giuseppe Liga, quando, il 2 giugno 2009, ha ricevuto una chiamata dalla segreteria del governatore. Pedinato, è stato visto entrare a palazzo d’Orleans per uscire dopo circa mezz’ora. Secondo quanto emerge dalle intercettazioni, l’uomo in passato ha ricevuto fac-simili con le indicazioni di voto.