ITALIA LAVORO SPA. ANCORA BUFERA SUL BANDO “OPEN” POCO PUBBLICIZZATO

E’ ancora bufera per la società regionale Italia Lavoro Sicilia spa. Dopo la sospensione del bando che doveva assegnare mille tirocini da 500 euro al mese per un anno, per un totale di 960 ore lavorative nell’anno di assunzione. Il tutto finanziato da fondi comunitari. Al concorso avrebbero potuto accedere tutti i disoccupati e gli inoccupati di età compresa tra i 18 e i 65 anni. Ad aumentare i punteggi in graduatoria dei singoli partecipanti al concorso, sarebbero intervenuti fattori come lo status di ex detenuto, o l’invalidità civile fino al 74%, o ancora un reddito annuo non superiore agli 8000 euro e altri ancora.
Adesso però, l’assessorato alle Politiche sociali blocca anche la selezione di 106 tutor, orientatori e docenti che avrebbero dovuto insegnare per un anno e che sarebbero stati inquadrati con contratti nel settore formazione professionale. Anche in questo caso, si tratta di un bando pubblicizzato soltanto attraverso alcuni siti internet e le cui selezioni erano aperte dal 4 al 17 marzo. Una scelta, quella della nuova sospensione, che ha scatenato le ire delle centinaia di persone che ieri erano arrivate davanti agli uffici di Italia Lavoro Sicilia spa in via Principe di Belmonte e in quelli dell’assessorato in via Trinacria per presentare le loro domande di selezione. Ire che presto si sono trasformate in ressa, costringendo la Digos ad intervenire. L’intera operazione di sospensione congela, così, tutto il cosiddetto progetto “Open per il contrasto alle nuove povertà”, promosso da Italia Lavoro Sicilia spa, di cui il partinicese Pietro Rao, ex parlamentare dell’MPA, lo stesso partito del governatore Lombardo, è il presidente. Intanto il Pd continua a sostenere che “si tratta di bandi poco trasparenti”.

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