I 12 COMUNI DEL COMPRENSORIO INVASI DAI RIFIUTI. TRE SINDACI RICORRONO A DITTE PRIVATE
I sindaci di Carini, Isola delle Femmine e Capaci, Gaetano La Fata, Gaspare Portobello e Benedetto Salvino, hanno firmato rispettive ordinanze per disporre l’immediata pulizia del territorio comunale di pertinenza, letteralmente invaso dai rifiuti. La chiusura dell’autoparco di Capaci per l’assenza dei minimi requisiti previsti dalla legge in materia di sicurezza, la chiusura della discarica di Partinico riaperta solo giovedì pomeriggio e lo sciopero messo in atto dai dipendenti dell’Ato Rifiuti Palermo 1 che continuano a battere cassa all’azienda per gli stipendi non ancora percepiti, stanno mettendo in ginocchio i 12 comuni dell’intero comprensorio. Le casse della società sono vuote e non sono ancora stati pagati gli stipendi di gennaio e febbraio ai lavoratori in affitto, e l’ultima mensilità ai dipendenti della società d’ambito. E mentre proseguono i sit-in di protesta presso gli autoparchi di Partinico e Cinisi, dove si trovano i mezzi degli Ato, la situazione per i tre primi cittadini, responsabili dell’igiene e della salute pubblica dei comuni amministrati, è ormai insostenibile. L’ammasso di rifiuti mette peraltro in pericolo la viabilità di numerose arterie viarie particolarmente transitate. Pertanto, i tre amministratori hanno deciso di ricorrere a ditte private, che scortate dalle forze dell’ordine, stanno cercando di rimuovere la spazzatura sparsa nel territorio dei tre comuni con l’obiettivo di far rientrare l’emergenza igienico sanitaria. Provvedimento che ha fatto infervorire ulteriormente gli animi degli operatori ecologici interinali della Temporary. Incrociano le braccia, intanto anche i dipendenti dell’azienda che lamentano da anni l’assoluta mancanza di strutture e mezzi idonei per l’espletamento del servizio. E’ stato lo stesso direttore generale Antonio Randazzo dell’Ato Palermo 1 a firmare un documento condiviso dal vicepresidente Girolamo Lombardo per informare dell’attuale stato di fermo della raccolta dei rifiuti gli enti soci, la Regione, la Prefettura e le organizzazioni sindacali e nel quale si attesta che la società d’ambito non ha risorse finanziarie sufficienti per corrispondere ai propri dipendenti le retribuzioni già maturate, per liquidare il dovuto alla Temporary, per procedere agli interventi manutentivi o di adeguamento degli automezzi e delle strutture, per garantire la lavoratori la dotazione dei dispositivi di protezione individuale, per pagare i fornitori principali o le piattaforme private per il conferimento dei rifiuti differenziati, per far fronte alle spese correnti, di non disporre di automezzi idonei e sufficienti per espletare il regolare servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti solidi urbani nei comuni soci. Inoltre, nella stessa nota, i firmatari aggiungo che entro il prossimo 16 marzo, l’azienda dovrà far fronte alla liquidazione mensile di imposte, tasse e contributi obblitori per legge il cui omesso pagamento comporterebbe responsabilità, sia sul piano amministrativo, che penale. Contenuti che preoccupano ulteriormente i dipendenti della Servizi Comunali Integrati. I PARTICOLARI NEL TG