CASO DENISE. TRACCE DI SANGUE NEL CASOLARE DI VILLAGRAZIA DI CARINI
Tracce di sangue sarebbero state ritrovate su una parete nel casolare di Villagrazia di Carini, ispezionato dai carabinieri del RIS di Messina, domenica pomeriggio scorso e dove si cercano tracce della piccola Denise Pipitone, rapita a Mazara del Vallo il 1 settembre del 2004. I residui ematici, biologici e dattiloscopici sono stati sniffati dal cane BO e confermati dal luminol. Adesso c’è grande attesa per gli esiti degli accertamenti del Reparto Investigazioni Scientifiche, sull’immobile di Villagrazia di Carini. Potrebbe quindi riprendere vigore, l’inchiesta sulle dichiarazioni di un sedicente pentito Giuseppe D’Assaro, in carcere per omicidio ed occultamento di cadavere, parente acquisito di Jessica Pulizzi, la principale indagata nella scomparsa di Denise. D’Assaro, che è il padre di Giovanna D’Assaro la proprietaria della villetta ispezionata, nel 2007 aveva dichiarato ai giudici di aver aiutato l’ex moglie –che è la zia della bimba- a disfarsi del corpo della piccola. Il collaboratore di giustizia si era autoaccusato di aver gettato in mare il cadavere di Denise Pipitone sostenendo che l’ex moglie, Rosalba Pulizzi, sorella del padre naturale della bimba, Piero, dopo il rapimento avrebbe portato la bambina nell’abitazione della figlia Giovanna e del genero Antonino Cina’. Li’ la piccola sarebbe morta stroncata da una dose massiccia di tranquillanti, somministrati per farla stare tranquilla. I congiunti di D’Assaro negarono, giudicandolo “un pazzo”. Gli investigatori ritennero il pentito inaffidabile. Intanto ieri è cominciato al tribunale di Marsala il processo alla sorellastra di Denise, Jessica Pulizzi, principale indagata, all’ex fidanzato Gaspare Ghaleb per false dichiarazioni al pm e alla madre di Jessica, Anna Corona che risulta indagata perché secondo la consulenza tecnica, dei periti incaricati da Piera Maggio, la madre della piccola scomparsa, la donna la notte del 2 settembre, si sarebbe spostata da Mazara del Vallo, proprio a Villagrazia di Carini. A svelarlo sarebbe stato il suo cellulare, ovvero, le antenne per la telefonia mobile hanno captato il segnale emesso dalla sim in uso ad Anna Corona, proprio in quella zona. Inoltre il casolare che potrebbe essere stato la prigione di Denise, è nella disponibilità della donna. L’udienza, intanto è stata rinviata al 25 maggio prossimo. Ieri Jessica Pulizzi non era in aula. Il suo legale Gioacchino Sbacchi, ha fornito un certificato medico e una lettera in cui la ragazza dice di temere la pressione mediatica e chiede l’esclusione delle telecamere dal processo. I giudici, hanno autorizzato l’accesso alle tv solo per i primi cinque minuti di ogni udienza.