CASO DENISE. DA DOMANI IL PROCESSO. RIS A VILLAGRAZIA DI CARINI

A sei anni dalla sparizione della piccola Denise Pipitone, rapita l’1 settembre del 2004 mentre giocava, a Mazara del Vallo, di fronte alla casa della nonna, domani comincerà il processo che vede imputati la sorellastra di Denise, Jessica Pulizzi, per sequestro di persona, e il suo ex fidanzato, Gaspare Ghaleb, per false dichiarazioni al pm. Piera Maggio, insieme a Piero Pulizzi, padre naturale sia di Denise che dell’imputata, si e’ costituita parte civile. E il legale della famiglia, Giacomo Frazzitta, non nasconde la soddisfazione per la decisione del gup. ”Per la prima volta – spiega – sara’ applicata la legge su sequestro di minorenne, approvata lo scorso luglio, proprio dopo le dure battaglie della signora Maggio, che non ha esitato ad incatenarsi anche davanti al Quirinale per essere ascoltata. Il reato verra’ discusso davanti a un tribunale ordinario collegiale e non piu’, come in passato, a un giudice monocratico. La nostra speranza ora e’ che la riapertura delle indagini e questo processo ci aiutino a trovare Denise”. Si indaga adesso, a ben sei anni dai fatti, su Anna Corona, la madre di Jessica che potrebbe avere avuto un ruolo nella sparizione della piccola, la donna ex moglie di Pietro Pulizzi, il padre naturale di Denise e di Jessica, la notte del rapimento della piccola che all’epoca aveva solo quattro anni si sarebbe spostata da Mazzara del Vallo fino alla zona di Carini. A rivelarlo è stata una perizia tecnica sul cellulare in uso ad Anna Corona, effettuata da un consulente incarico da Piera Maggio, la mamma di Denise. Il segnale intercettato dalle antenne per la telefonia ha portato le indagini in un casolare di Villagrazia di Carini, di proprietà di alcuni parenti della signora Corona, i coniugi palermitani Antonino Cinà e Giovanna D’Assaro. E sabato pomeriggio proprio a Villagrazia di Carini, si è svolto un incidente probatorio in un vecchio casolare, semidistrutto ma ancora in piedi. L’immobile, secondo gli inquirenti potrebbe avere ospitato Denise subito dopo il sequestro. Non solo. L’avvocato Giacomo Frazzitta, il legale della mamma di Denise, ha prodotto le mappe catastali di altri cinque immobili sempre della stessa zona, tra Villagrazia di Carini e Carini, che sarebbero sempre nella disponibilità di Anna Corona, così come il,casolare analizzato. Sarà inoltre effettuata un’altra perizia sui tracciati del cellulare della signora, per capire quali spostamenti ci sono stati dalla notte del 2 settembre in poi. L’incarico per la perizia sarà affidato il prossimo 18 marzo.
Dunque le indagini seguono la pista della “vendetta familiare”. Si pensa che Jessica, allora 17enne, abbia voluto punire Piera Maggio perché la considerava l’artefice della fine del matrimonio dei suoi genitori. Fin da subito quindi si indaga sulla ragazzina, soprattutto perché il racconto di Jessica non convince gli investigatori, infatti il tabulato telefonico smentisce le sue dichiarazioni. La sorellastra, nelle ore in cui Denise spariva nel nulla si trovava proprio nella stessa zona del sequestro. A confermarlo ci sarebbero i segnali lasciati dal suo cellulare. Il 22 settembre del 2004, poi, Jessica fornisce una nuova versione, ma ancora una volta il suo alibi frana, smentito da alcuni testimoni. Da quel momento, pero’, Jessica si è avvalsa della facolta’ di non rispondere anche se si è sempre dichiarata estranea al sequestro. Una scelta che Piera Maggio condanna senza mezzi termini: ”Una persona innocente risponde. Come si puo’ rimanere in silenzio di fronte al dramma di una mamma e della sua bambina?”. Ma Jessica, ancora minorenne, secondo gli inquirenti e secondo la difesa di Piera Maggio, non ha potuto fare tutto da sola, sa qui l’indagine anche sulla madre. Anna Corona, che intervistata dalla trasmissione di Rete4 «Quarto grado», condotta dal giornalista Salvo Sottile, respinge le accuse: «Siamo completamente estranei e innocenti – dice – mi chiedo il perchè di questo accanimento, di questo odio: non si possono odiare e giudicare le persone a priori. Non abbiamo ancora vissuto un processo, eppure da cinque anni e mezzo siamo già stati processati. Mazara del Vallo conosce Jessica Pulizzi. Puntare il dito contro di lei per definirla un mostro, una ladra di bambini, non è giusto. Sulla mia famiglia si è abbattuta la violenza psicologica di un processo mediatico».
L’ipotesi che la bimba rapita sia stata portata nel Palermitano, comunque, non è in sé nuova. Ne ha parlato, sia pure in termini diversi, un ex collaboratore di giustizia, Giuseppe D’Assaro. L’uomo, che non è stato creduto, ha raccontato una verità agghiacciante: ha detto che la piccola è stata portata a Palermo, da alcuni parenti del padre (risultati del tutto estranei dopo gli accertamenti), che è morta accidentalmente a causa di alcuni farmaci che le erano stati somministrati, e che è stato lui stesso a disfarsi del corpicino, buttandolo in mare, al largo, dentro una valigia. Una versione terribile, cui Piera Maggio non ha mai voluto credere, e che non è stata ritenuta plausibile nemmeno dagli inquirenti. Di Denise, intanto, continuano a non esserci tracce. Se è viva, adesso, ha nove anni, e la paura di mamma Piera e che se mai un giorno la ritroverà, la piccola potrebbe non ricordarsi di lei.

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