ALCAMO. ROMENO PESTATO A SANGUE. ARRESTATO CONNAZIONALE PER TENTATO OMICIDIO

Nella nottata tra domenica e lunedì un cittadino rumeno 37enne, residente ad Alcamo, è stato pestato a sangue e ridotto in fin di vita. Dopo essere stato trasferito in diversi ospedali attualmente è in coma al reparto di rianimazione dell’Ospedale di Messina. I carabinieri hanno fermato il presunto autore dell’aggressione, anche lui rumeno e domiciliato ad Alcamo. Deve rispondere di tentato omicidio. Le indagini si sono sviluppate dalla visione degli impianti di videosorveglianza, pubblici e privati, installati nella Piazza e nelle vie adiacenti dove è avvenuto il pestaggio, allo scopo di individuare l’autore ma anche eventuali testimoni. Quelli presenti sul posto, sono stati già interrogati ed hanno aiutato gli inquirenti a ricostruire il tentato omicidio. I Carabinieri hanno già fermato un 23 enne anch’egli romeno da pochi mesi giunto ad Alcamo. Si tratta di CATALIN JELERU MILUTA, ospite presso l’abitazione di alcuni parenti nel centro storico della cittadina e in cerca di lavoro. L’aggressione sarebbe scaturita per litigi che duravano da tempo tanto che la vittima avrebbe confessato ad un amico di aver paura di suoi connazionali ed in particolare di Catalin e di temere addirittura per la propria vita. I militari la stessa sera del pestaggio hanno perlustrato il paese e fermato l’aggressore in preda ai fumi dell’alcool. Inoltre il 23 enne era stato sentito da alcuni testimoni mentre affermava di voler uccidere il connazionale che adesso si trova in coma. I Carabinieri di Alcamo, perquisito Catalin Jeleru Miluta, si sono subito accorti che il giovane indossava delle scarpe sporche di sangue, sangue che potrebbe appartenere alla vittima e che sono state sequestrate ed inviate ai RIS di Messina per gli accertamenti scientifici. A casa del rumeno di 23 anni è stato ritrovato anche un coltello. Espletate le formalità di rito, il giovane aggressore è stato condotto presso la Casa Circondariale “San Giuliano” di Trapani. Intanto le condizioni della vittima continuano ad essere critiche.

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