ALCAMO. PRIVATI E ASSOCIAZIONI CONTRO COSA NOSTRA
Con la richiesta di risarcimento danni, sollecitata dalle parti civili, si è conclusa un’altra fase del procedimento scaturito dalle operazioni antimafia Abele e Cemento Libero. Una decina le persone che finirono in carcere, una ventina gli avvisi di garanzia nell’ambito di una complessa indagine che ha ruotato attorno alla gestione di un’azienda specializzata nella preparazione e fornitura di cemento che avrebbe fatto riferimento al presunto boss Diego Melodia e a Liborio Pirrone. A chiedere il risarcimento dei danni, oltre ai comuni di Alcamo, Castellammare, La confidustria di Trapani, l’associazione antiracket e antiusura di Alcamo, Fai, Legacoop e il centro studio Pio La Torre, anche 4 imprenditori taglieggiati.