VERTENZA ITALTEL. PROTESTA NAZIONALE

Più di trecento dipendenti dell’ Italtel, armati di bandiere, trombette e fischietti si sono raccolti ieri davanti al Pirellone a Milano per chiedere l’intervento della Regione contro il rischio di smantellamento della società e per chiedere lo sblocco dei fondi per la banda larga da parte del governo. Senza i fondi, infatti, secondo i dipendenti il settore delle telecomunicazioni in Italia è a rischio. “Il piano aziendale porta Italtel, che ha contenuti tecnologici importantissimi – ha spiegato il segretario Fiom di Milano Fabio Mangiafico – a una condizione per cui il futuro è la dismissione e così si perderà un’industria strategica per il Paese”. E questo è il motivo per cui i sindacati chiedono l’intervento della Regione con il governo. E sempre ieri, i rappresentanti sindacali hanno avuto un’audizione in Consiglio regionale con le commissioni Attività Produttive e Formazione che si è conclusa con la decisione unanime di presentare in aula una mozione per chiedere l’intervento della giunta a favore di Italtel e di inviare una lettera al viceministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani sulla questione. Sarà infatti Romani a presiedere l’incontro del 4 febbraio già fissato al Ministero sulla situazione dell’azienda, che ha subito il taglio delle commesse Telecom, e ha deciso 400 esuberi, dopo i 450 di luglio, e ipotizzato, hanno spiegato i sindacati, la chiusura di uno stabilimento (forse quello di Roma). Anche per quest’ultima ipotesi a Roma il 4 febbraio dovrebbero essere fra gli altri presenti i rappresentanti di Lazio e Sicilia, regioni dove Italtel ha altri impianti oltre a quello di Milano Castelletto.

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